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TESTAMENTO BIOLOGICO

Fine vita, a quota 554 le domande presentate

Cremona decima in Italia per numero di richieste rispetto alla popolazione residente

La Provincia Redazione

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11 Luglio 2024 - 05:10

Fine vita,  a quota 554 le domande presentate

CREMONA - I cremonesi sono tra i più attenti al proprio futuro trattamento sanitario: in città le domande presentate sono 554, dato che vale il decimo posto a livello nazionale per numero di disposizioni anticipate di trattamento (le cosiddette Dat) in proporzione alla popolazione maggiorenne.

Con un testamento biologico ogni 109 abitanti, Cremona si colloca così ben al di sopra della media lombarda, pur virtuosa, di uno ogni 175 abitanti. Si distinguono anche Milano, in cima alla classifica nazionale per numero assoluto con 7.374 Dat depositate, e Varese, primo capoluogo in proporzione alla popolazione con una Dat ogni 86 abitanti.

A diffondere i dati sulle disposizioni anticipate di trattamento, comunemente note come testamento biologico o biotestamento, è l’associazione Luca Coscioni. L’iniziativa, che segue una precedente indagine del 2022, è tuttora in corso e mira a fornire aggiornamenti sull’applicazione della legge sul biotestamento.

biotestamento

«In mancanza della relazione del Ministero della Salute, che doveva essere pubblicata il 30 aprile — si legge in una nota firmata da Filomena Gallo e Marco Cappato, segretario nazionale e tesoriere dell’associazione Luca Coscioni — abbiamo promosso un accesso agli atti generalizzato ai Comuni italiani per chiedere quante Dat sono state ricevute dall’entrata in vigore della legge a oggi e quante di queste sono state trasferite alla Banca dati nazionale».

Complessivamente in Italia, i Comuni che hanno risposto ad almeno una delle due indagini sono stati 6.097, ossia il 77,2% del totale, con 4.533 enti che hanno fornito un aggiornamento sui dati al 31 dicembre 2023. Più in generale, sono 230.940 le Dat che risultano depositate nei 6.096 Comuni. Ciò significa, una Dat ogni 191 maggiorenni. A queste vanno aggiunte quelle dei Comuni che non hanno risposto e quelle depositate presso notai, strutture sanitarie e uffici consolari. Il 90,4% di queste sono state correttamente inserite all’interno della banca dati nazionale.

«Anche sul testamento biologico siamo costretti a sostituirci allo Stato — prosegue la nota — nel fornire informazioni e servizi alla persona a causa dell’inazione delle istituzioni».

Da ieri e per una settimana, fanno sapere dall’associazione, una équipe di medici, tra i quali il dottor Mario Riccio, anestesista che aiutò Welby a morire e che curò la parte tecnica del primo suicidio medicalmente assistito in Italia, rafforzeranno il team di volontari del ‘Numero bianco’ (06-99313409) rispondendo a tutte le domande dei cittadini.

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