L'ANALISI
08 Luglio 2024 - 20:23
Erika Boldi e la chiavica nel canale Tartaro dove è stata ritrovata priva di vita
SAN MARTINO DALL'ARGINE - L’autopsia ha confermato che Erika Boldi, 26 originaria di San Martino Dall’Argine, non è morta per annegamento. Un elemento che ha indotto la Procura di Verona ad aprire un fascicolo per omicidio, al momento a carico di ignoti. Una vicenda molto intricata quella che ha come vittima la ragazza che da tempo aveva interrotto i legami con la madre Roberta Seroni e la sorella Ilaria di due anni più grande, entrambe residenti nella località mantovana. Il corpo di Erika è stato trovato domenica mattina nel canale Tartaro a Vigasio (Verona). A scoprire il cadavere era stato uno dei manutentori del consorzio di bonifica che si occupa dei canali della zona.
Il corpo, senza nessun abito indosso, era bloccato in una delle chiuse in mezzo alla campagna, tra cascine e piccoli gruppi di abitazioni in una zona piuttosto isolata. L’operaio, viste le piogge dei giorni scorsi, era andato ad aprire la paratia per far abbassare il livello del fiume le cui risorgive sono localizzate sul confine dei comuni di Villafranca e Povegliano Veronese. In quel momento ha fatto la tragica scoperta e ha immediatamente chiamato i soccorsi. Sul posto sono giunti i carabinieri di Villafranca e quelli del servizio investigativo di Verona. Presente anche l’automedica, con il medico a bordo che ha solamente avuto il triste compito di constatare il decesso della giovane donna.
Al vaglio degli inquirenti ci sono le immagini di una videocamera di sorveglianza di una cascina a poche decine di metri dal luogo del ritrovamento della giovane donna e della testimonianza del padrone di casa che intorno alle 23.30 di sabato avrebbe sentito distintamente il rumore di un’auto che si avvicinava al canale per poi ripartire a tutta velocità pochi secondi dopo. L’ipotesi più probabile è che Erika, nata il 26 maggio 1998, sia deceduta in un altro luogo e che sia stata trasportata al canale dove sarebbe stata gettata. Sia nella serata di domenica sia ieri sono state sentite diverse persone che avevano avuto contatti con la 26enne, che viveva nella zona al confine tra le provincie di Mantova e Verona.
Dopo aver terminato le scuole medie a Bozzolo, aveva intrapreso le scuole superiori senza mai terminarle. I rapporti con i famigliari erano stati interrotti tempo fa e loro stessi non avevano sue notizie da tempo, tanto che non avevano presentato denuncia di scomparsa. Sul fatto che il corpo fosse completamente nudo gli inquirenti hanno sottolineato che la corrente del canale, piuttosto forte, potrebbe aver strappato via gli indumenti, i pochi che si usano d’estate. L’identificazione, nonostante l’assenza di documenti è stata veloce: grazie ai numerosi tatuaggi nel giro di poco tempo è stato possibile capire chi fosse. Nel frattempo, i carabinieri hanno setacciato la zona per cercare gli abiti, la borsetta e altri elementi utili all’indagine.
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