L'ANALISI
30 Giugno 2024 - 19:55
CREMONA - Fossimo stati a Roma, avremmo detto: stamo a fa la colla. Sulle tradizionalissime bancarelle della fiera di San Pietro incombe il cielo infuocato di una delle giornate più calde di giugno. Nel pomeriggio viale Po suda, ansima, mentre ai lati della strada rimangono appostati i banchetti, a decine, sull’attenti: 186 quelli iscritti alla manifestazione. Soddisfatti di poterci essere ad un evento rituale; meno soddisfatti del fatturato. Pochi pesci da pigliare. Che sia tutta colpa delle temperature ostili? O, magari, dello spettro indimenticato della pandemia? Oppure sono le bancarelle il problema, il loro gusto retrò, che qualche super-giovane avrà snobbato, quasi fossero una polverosa superstizione? Eppure, la gente, per tutto l’arco della giornata, nonostante i 35 gradi abbondanti del pomeriggio (percepiti 60, o 70), è venuta lo stesso.
Secondo qualcuno, invece, il problema della poca affluenza è dovuto alla gestione dell’evento. Al centro delle critiche spicca la scelta di ridurre la durata della manifestazione a un giorno solo: diversamente dal passato, infatti, per il secondo anno di seguito le bancarelle si sono tenute nella sola giornata di oggi, escludendo il sabato. Non solo molte obiezioni, ma anche i cori degli entusiasti.
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