L'ANALISI
23 Giugno 2024 - 09:35
CREMONA - Sono 2.553 le imprese che offrono servizi di ristorazione registrate in provincia di Cremona al termine del primo trimestre del 2024; quelle che risultano attive sono 2.252, con un saldo sostanzialmente stabile (-20 sedi d’impresa) rispetto allo stesso periodo del 2023. Esattamente un terzo delle imprese è gestito da donne, mentre poco più di un’attività su dieci è detenuta da under 35. La maggioranza è di piccole dimensioni, con una media di tre dipendenti. Il larga parte le aziende del settore sono classificate come ristoranti, fast food o friggitorie.
È il quadro che emerge dai dati raccolti ed elaborati da Fipe-Confcommercio provincia di Cremona per esaminare lo stato di saluti della galassia ristorativa territoriale, a pochi giorni dalla firma del nuovo contratto collettivo nazionale di lavoro per i dipendenti dei settori dei pubblici esercizi, della ristorazione collettiva e commerciale e del turismo. Il contratto, che tocca oltre un milione di lavoratori e 300mila imprese a livello nazionale, prevede un aumento di 200 euro e il rafforzamento dell’assistenza sanitaria integrativa.
«Il contratto collettivo Fipe rappresenta il terzo contratto di lavoro più applicato nel nostro Paese dopo quello del terziario e del settore metalmeccanico — commenta Alessandro Lupi, presidente della sezione provinciale della Federazione italiana pubblici esercizi — e rappresenta un risultato importante in vista dell’ormai imminente avvio della stagione estiva, come sottolineato dal presidente nazionale Lino Enrico Stoppani». Per Andrea Badioni, presidente provinciale di Confcommercio, «il contratto Fipe, cosi come quello del commercio, turismo, servizi e trasporti, costituisce un presidio di legalità per operare in un mercato con regole chiare, migliorare la qualità dei servizi resi alla collettività e dare maggiori tutele ai lavoratori. Come Confcommercio siamo in prima linea per garantire tutto questo».
Nello specifico, le parti hanno previsto una significativa revisione della classificazione e dell’inquadramento del personale, che erano fermi dagli anni Novanta, per renderli più rispondenti alle mutate esigenze del mercato e alle nuove tipologie di offerta. Sono state rafforzate inoltre le normative in materia di diritti individuali delle lavoratrici e dei lavoratori, come le misure di contrasto alle violenze e alle molestie nei luoghi di lavoro e i congedi per le donne vittime di violenza. Il contratto è stato sottoscritto anche da da Legacoop Produzioni e Servizi, Confcooperative Lavoro e Servizi e Agci-Servizi.
L’ufficio studi di Fipe-Confcommercio, tra l’altro, stima che a giugno oltre 122mila delle assunzioni offerte nel terziario riguarderanno i servizi di ristorazione. Il 77% avverrà tramite contratti a tempo determinato, l’8% a tempo indeterminato e la restante parte regolata con contratti di apprendistato e altre tipologie contrattuali. Tra le figure professionali più ricercate si confermano i camerieri con oltre 59.600 profili nel solo mese di giugno.
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