L'ANALISI
19 Giugno 2024 - 18:20
L'ingresso del Polo Romani
CASALMAGGIORE - Anche all’Istituto di istruzione superiore G. Romani è incominciata la maturità 2024 per i 147 studenti delle nove classi di quinta dei diversi indirizzi formativi. E come di consueto, ad animare la loro vigilia, attesa e tranquillità si sono mescolate nei loro stati d’animo. Con la prima prova di italiano di oggi è partita l’ultima tappa del loro percorso scolastico, che culminerà con il fatidico esame orale a partire dalla settimana prossima. Ad aspettarli tra i banchi le pagine contenenti le sette tracce scelte dal ministero, diverse per tipologia e per argomento.
Lo sviluppo degli elaborati ha insolitamente richiesto molto tempo ai maturandi. La prova è infatti cominciata attorno alle 8.30. Tra i primi ad uscire dalla struttura, verso mezzogiorno, è stato infatti Andrea Rosani, 20 anni (Itis), un po’ stanco ma molto soddisfatto della sua scelta. «Tra le proposte – racconta Rosani – c’era il tema d’attualità con ‘l’Elogio dell’imperfezione’ della scienziata Rita Levi Montalcini, premio Nobel per la medicina. Mi è piaciuto tanto sviluppare la traccia perché, in un mondo ossessionato dalla perfezione, mi sono ritrovato nella riflessione della Montalcini che dà valore alle piccolezze della vita, le quali secondo me danno bellezza alla nostra esistenza».
La contemporaneità — e la tipologia di testo argomentativo — è stata di gran lunga quella preferita dai giovani per sostenere la prima prova. Anche Klaudja Stringhini, 18 anni (linguistico con specializzazione in francese), ha scelto infatti di scrivere sul rapporto e l’evoluzione del diario da quello di carta a quello digitale dei blog, sfruttando lo spunto del bibliografo Maurizio Caminito. «Ero molto in ansia — dice con sincerità — perché ci tenevo a fare bella figura dopo aver vinto l’ultima borsa di studio Carlo Gardani nello scorso dicembre. Però, trovando questo soggetto, mi sono poi tranquillizzata e ho cercato di collegare il Diario di Anne Frank con i social network, sostenendo come la carta sia meglio per esporre il proprio pensiero».
Anche Allegra Braganti, 18 anni (classico), è stata indecisa tra il testo argomentativo del diario e del silenzio nella comunicazione, l’altra opzione di questo tipo. «Mi sono sentita più tranquilla sulla forma di esternazione dei propri pensieri — spiega la ragazza — perché oggi non c’è più una ‘chiave’ tra pubblico e privato come un tempo dati i blog e le piattaforme social. Il confine della segretezza è diventato troppo sottile». Chi invece ha optato per il tema del silenzio è stato Lorenzo Damiani, 19 anni del CAT (geometra), sfruttando il saggio della giornalista Nicoletta Polla-Mattiot come punto di partenza del suo elaborato.
«Prima di incominciare la prova ero molto sereno – afferma il ragazzo –, perché in realtà sono concentrato sull’orale. Alla lettura della traccia mi sono reso conto della sua ampiezza, e ho cercato di sottolineare quanto questa assenza sia sottovalutata all’interno di una conversazione». Una sfaccettatura simile l’ha colta anche Ayesha Aleem, 20anni dell’Itis, sostenendo come il silenzio «sia una pausa di riflessione tra le parole pronunciate, secondo me qualcosa di utile per avere un ascolto migliore dell’altro». Il diario è stato insomma il tema specifico preferito tra le diverse classi. Lorenzo Luzzara, 19 anni (scientifico), spiega come «la grande libertà di scelta di spaziare nell’argomento è stato uno degli elementi decisivi nella mia preferenza»; in questo caso «ho cercato di mettere in relazione il ruolo dei social network con il cambiamento delle abitudini di scrittura e racconto di sé».
Anche la guerra ha fatto capolino tra le tracce del ministero, con un estratto di Giuseppe Galasso e un passaggio sulla questione del conflitto atomico. Federica Nonnis, 20 anni (linguistico), nonostante «un po’ di ansia iniziale» ha comunque scelto di misurarsi con «qualcosa di cui si sente ormai parlare spesso», evidenziando come «la bomba atomica è qualcosa in bilico tra la grande possibilità degli uomini di creare opere così potenti e il rischio della distruzione di tutto in pochi secondi. Mi è piaciuto scrivere di questo dilemma della responsabilità umana, a partire anche da una figura come J. Robert Oppenheimer». Tantissima attualità, insomma, tra le prime prove di quest’anno.
L’analisi del testo è da sempre molto ardua ed è lo spauracchio di molti studenti; stavolta c’erano autori del calibro di Giuseppe Ungaretti e Luigi Pirandello. Eppure Monica Poli, 18 anni del linguistico, ha scelto di cimentarsi con uno di questi giganti del Novecento, ovvero con il brano del poeta siciliano. «Avendo studiato e trattato i ‘Quaderni di Serafino Gubbio operatore’ a lezione durante l’anno, mi sono sentita più sicura nell’affrontare qualcosa che sapevo già» sostiene la studentessa. Anche per lei una vigilia un po’ turbolenta «anche se ho cercato di dormire un po’». Il pensiero, infatti, «è rivolto alla seconda prova di domani, quando avrò spagnolo e tedesco. Passerò la giornata di oggi a ripassare».
Rotto il ghiaccio con questo fatidico passaggio della vita, si entra infatti nel vivo della maturità con gli esami di indirizzo. La tensione in parte è già scemata, però l’attenzione rimane alta. Soprattutto per chi sta già guardando un po’ più avanti con il proprio futuro. Braganti racconta infatti che andrà all’università La Sapienza di Roma, così come Luzzara dopo gli esami si preparerà al test di ammissione per veterinaria. «Siamo un po’ emozionati certo per queste prove ma anche abbastanza tranquilli». Il volto bello della gioventù tra speranze e pensieri profondi.
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