L'ANALISI
11 Giugno 2024 - 05:30
Cominciamo con una buona notizia: la provincia di Cremona continua ad avere un proprio rappresentate all’Europarlamento. È Massimiliano Salini, soresinese ora di base a Crema, europeista convinto e recente relatore del nuovo Programma spaziale Ue 2021-2027.
Ha visto premiato il suo impegno sui principali dossier di interesse per l’economia del territorio. La conferma, ottenuta grazie a circa 37mila preferenze vale doppio perché la provincia di Cremona è notoriamente sotto rappresentata nei palazzi della politica che contano. Almeno qui c’è. Il suo primo impegno dichiarato è per «un green deal amico delle imprese». A lui non può che andare l’augurio di buon lavoro.
Così come va a tutti i sindaci eletti dei quali diamo conto nel corposo speciale elettorale di oggi. Com’è naturale, il faro principale è puntato sul comune capoluogo. Supplemento di campagna elettorale per Alessandro Portesani e Andrea Virgilio, candidati sindaco di Cremona rispettivamente di centrodestra e centrosinistra, che andranno al ballottaggio tra due settimane. Esito, questo, tutt’altro che scontato visti i risultati delle elezioni europee in città.
Portesani partiva dal rassicurante 49,8 per cento accumulato a Cremona dalla coalizione che lo ha sostenuto, pari a poco meno di 16mila voti. Un viatico capace di fargli sperare di poter chiudere la partita già al primo turno. Non è stato così. Come già avvenuto in passato, gli elettori cremonesi hanno fatto scelte diverse passando dalla scheda grigia delle europee a quella azzurra delle amministrative. La coalizione di centrodestra ha lasciato sul campo l’equivalente di oltre sei punti percentuali, attestandosi poco sopra il 43 per cento (con FdI che in città scende al 22, lasciando al Pd con il suo 23 lo scettro di primo partito). Qualcosa è stato tolto dalle civiche di Maria Vittoria Ceraso e Ferruccio Giovetti che si sono prese il 4,6 per cento e il 3,6 pescando tra negli elettori di tutti i partiti del centrodestra. In particolare, FdI ha perso 13 punti sulle europee, la Lega si è fermata al 6,3 per cento (-2) e Forza Italia con Noi moderati al 7,1 per cento (contro il 9,73 europeo dovuto anche all’effetto Salini).
Esattamente inverso a quello di Portesani il percorso del candidato del centrosinistra, Virgilio. I ‘suoi’ (centristi renziani e calendiani compresi) partivano da un modesto 33 per cento, con il Pd al 27. Una prospettiva da brividi per Virgilio, che aveva da recuperare quasi 17 punti percentuali. A schede scrutinate, l’asticella si è fermata a poco più di un punto di differenza: 43,2 per Portesani, 41,9 per l’avversario. La riscossa di quest’ultimo ha nome e cognome: Luciano Pizzetti (risultato mister preferenze) che con la lista Cremona sei tu, nata appena un mese fa, ha portato a casa un lusinghiero 7,1 per cento superando, tra l’altro un partito storico come la Lega, eguagliando Forza Italia e surclassando l’Alleanza Verdi-Sinistra. I giochi restano aperti, si apre la partita degli apparentamenti: ci aspettano due settimane calde.
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