L'ANALISI
09 Giugno 2024 - 20:07
CREMONA - Per una giornata, al Parco al Po il Cavec ha riannodato i fili del tempo e ricreato – con la manifestazione riservata alle ‘Sottocanna in Circuito’ – il profumo e il sapore della Belle Époque. Una sessantina di motociclette, in pieno spirito futurista, hanno inanellato giri lungo la pista ricavata a ridosso del Po. Senza fretta, perché il ‘Sottocanna in Circuito’ non è una competizione, ma un concorso dinamico di conservazione e restauro. Così, nello spirito dell’evento, ad aggiungere suggestione alla sfilata, i centauri si sono vestiti a tema, in piena sintonia con i mezzi che erano chiamati a guidare.

I più eleganti indossano giacche e panciotti, i pantaloni alla zuava con calze scozzesi. Per le signore abiti lunghi, cappelli e ombrellini per ripararsi dal sole. Per i più sportivi, quelli che stringono il manubrio di una moto da competizione, caschi in pelle, come i guanti lunghi fino a proteggere quasi tutto l’avambraccio, occhialoni e foulard svolazzanti per la velocità. E poi c’è la musica della Bourbon Street Dixie Band. Carica vitale ed emozioni vibranti che non si spengono quando le note lasciano spazio ai rombi delle motociclette. Un clima festoso durato fino alle premiazioni.

Tantissimi i trofei assegnati. Tra i più significativi, il riconoscimento per la motocicletta più antica, che è andato alla Werner del 1902 di Mario Macchiella. Tra le moto italiane, invece, la più datata, è la Gilera 3Hp e ½ del cav. Emilio Comelli. Il premio per l’esemplare in miglior stato di conservazione (cioè che non ha mai subito un restauro), va alla Douglas TS del 1923 di Alessandro Boglioni. Ad aggiudicarsi il trofeo per il miglior ripristino è, invece, la Guzzi Normale del ’24 di Luigi Tagliaferri. ‘Best of show’ della giornata la AJS Stevens del 1918 di Roberto Ceruti.

Il sidecar è ancora in vimini, la forma già quella affusolata che ammicca ai primi studi sull’aerodinamica. Davvero un ‘pezzo’ da museo. Ci sono poi i premi per le moto inglesi, tema di ‘Sottocanna’ 2024. Il Cavec ha voluto valorizzare l’esemplare più antico (l’Excelsior del 1909 di Marco Glisenti) e la più elegante (la Cotton del 1932 di Giuseppe Chiodelli). Guarda al futuro, infine, il trofeo assegnato a Luca Francinelli, premiato con la sua Guzzi 250 ss come miglior pilota ‘under 25’. Ma il successo più grande è proprio quello del Cavec, capace di riunire tanti esemplari che, solitamente, si vedono (statici) solo nei musei.
«Una bella edizione - conferma il presidente Claudio Pugnoli -. La ‘Sottocanna’ è una manifestazione unica e l’organizzazione non è mai facile. Aver coinvolto tanti collezionisti è un riconoscimento importante del nostro impegno. Abbiamo offerto come sempre uno spettacolo coinvolgente. Il grande pubblico che ha seguito l’evento ne offre una testimonianza tangibile. Ringrazio, oltre ai partecipanti, tutti quanti hanno reso possibile l’evento. In particolare il Comune che - ancora una volta - ci ha offerto questo anfiteatro meraviglioso e i tanti volontari del Cavec».
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