L'ANALISI
10 Giugno 2024 - 05:15
CREMONA - L’ultima frontiera delle truffe telematiche corre ancora una volta sugli smartphone, e in particolare sulla messaggistica, tramite tutti i canali comunemente utilizzati, a cominciare da WhatsApp. Questa volta non si gioca con i sentimenti (vedi l’odioso raggiro del finto incidente accaduto al figlio paventato ad anziani genitori, ai quali viene richiesta una ingente somma di denaro da un sedicente avvocato), ma con la necessità di trovare un lavoro.
Il messaggio, confezionato per invogliare la vittima, presenta alcune caratteristiche peculiari, a cominciare da queste due: l’ampia fascia di età dei destinatari ai quali è diretto, un guadagno economico utile per le piccole spese. A ben vedere, peraltro, mancano alcuni elementi essenziali di una comunicazione autentica. Ad esempio, non viene indicato il nome dell’azienda con la posizione aperta; di pari passo da quelle righe emergono carenze a livello linguistico, inclusi alcuni refusi.
Questo il testo ‘incriminato’: ‘Ciao! Sei stato selezionato per un lavoro online part-time o full-time. Il lavoro è molto semplice, non c’è limite di tempo né di luogo e si può svolgere a casa. La fascia di età lavorativa va dai 23 ai 60 anni. La paga oraria varia da 30 a 500 euro. Le prime 30 persone riceveranno subito 8 euro. Per confermare la tua partecipazione, fai clic sul seguente collegamento per contattare il servizio clienti’ . Si tratta di un classico metodo di ‘phishing’ che ha l’obiettivo di acquisire i dati personali da utilizzare per mettere a segno illeciti di varia natura. Ovviamente la prima cosa da fare, per i destinatari di questi messaggi, è quella di non dare alcun credito al messaggio e, soprattutto, di non entrare nel percorso proposto con un ‘clic’ che potrebbe costare molto caro.
Come si legge sul sito ufficiale della Randstad, multinazionale olandese che si occupa di ricerca, selezione e formazione di risorse umane, «sempre più precisi e difficilmente individuabili, gli annunci di lavoro falsi in rete si stanno diffondendo a macchia d’olio, complici la crisi del mercato e la carenza di opportunità. A volte sono truffe che puntano al riciclaggio di denaro o addirittura a tentativi di abuso sessuale celate abilmente dietro la richiesta di ‘segreterie personali’».
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