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2 GIUGNO

Festa della Repubblica a Crema: «Pace, le speranze di domani solo con un’Europa più forte»

Corteo con la banda Verdi e i discorsi in piazza Duomo di sindaco e presidente della provincia

La Provincia Redazione

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02 Giugno 2024 - 16:38

Festa della Repubblica: «Pace, le speranze di domani solo con un’Europa più forte»

CREMA - Il richiamo alla pace e l’invito al voto. Questi due appelli, sull’onda di quanto dichiarato dal presidente Sergio Mattarella, che hanno caratterizzato le celebrazioni della Festa della Repubblica, ieri mattina in città. Come da programma i vertici istituzionali e delle forze dell’ordine, insieme alle associazioni d’arma e partigiane, si sono dati appuntamento in piazzale delle Rimembranze, per poi percorrere in corteo il centro storico, passando da piazza Garibaldi e via Mazzini e raggiungendo quindi piazza Duomo, cuore delle celebrazioni.

 

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Ad aprire la festa, la banda Verdi di Ombriano e Crema. Al famedio, l’omaggio ai Caduti per la libertà e il ricordo di quanto avvenne 78 anni fa, quando per la prima volta le donne poterono votare e gli italiani scelsero appunto la Repubblica, segnando la fine della monarchia.

 

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Sopra il presidente della Provincia, Paolo Mirko Signoroni. Sotto il sindaco di Crema, Fabio Bergamaschi

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A prendere la parola, il presidente dell’amministrazione provinciale Paolo Mirko Signoroni e il sindaco Fabio Bergamaschi. «La Festa della Repubblica serve anche a ricordare quanto la partecipazione di tutti possa incidere nelle macro e nelle micro scelte, legate alle grandi questioni istituzionali, come ai temi amministrativi a livello locale — ha evidenziato Signoroni —: temi che possono influenzare la vita di ognuno di noi. Mi rivolgo in particolare ai giovani che sono qui e che tra una settimana, magari per la prima volta, avranno la possibilità di votare. Ad esempio i neo diciottenni di Crema, che proprio in questa piazza, nei giorni scorsi, hanno ricevuto una copia della Costituzione. Non snobbate il valore del voto, non sottovalutate questa possibilità, perché c’è chi ha lottato per voi e per noi, per farcela e farvela avere. Non va sprecata».

Il sindaco ha sottolineato l’importanza della Repubblica in difesa della pace: «In questi tempi, nello scenario internazionale, assistiamo a un incremento delle azioni coordinate di regimi autoritari che minacciano la stabilità globale, nonché la stessa idea della democrazia quale modello sociale più avanzato cui tendere. Mi piace pensare, che la nostra Repubblica sia fondata su valori forti e duraturi, che ci permettono di affrontare queste sfide con coscienza e determinazione. Perché se ieri la speranza, dopo la guerra, risiedeva nella Repubblica italiana; oggi, con una guerra di aggressione scatenata ai propri confini — di fatto dichiarata proprio per contrastare la pacifica adesione di alcuni Paesi alla propria sfera valoriale e di influenza — quella speranza non può che crescere nei confronti di un’Europa più forte, unita e prospera. Verso una sovranità federale che nulla toglie ai popoli europei, ma al contrario aggiunge, moltiplica, rafforza. Oggi, celebrando la nostra Repubblica, non possiamo non ricordare che l’Italia è stata Paese fondatore dell’Ue, che Roma è stata un crocevia del processo di integrazione. E che mai potremo dimenticare appassionante responsabilità».

In serata il tradizionale concerto del 2 Giugno alla palestra di via Toffetti (causa maltempo), con protagonista ancora la banda di Ombriano e Crema.

 

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