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CREMA. L'ASSEMBLEA

Libera artigiani, strategie per il futuro

In sala Vailati la relazione del presidente Bressanelli: tra orgoglio e sfide globali

Cristiano Mariani

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cmariani@laprovinciacr.it

26 Maggio 2024 - 19:01

Libera artigiani, strategie per il futuro

I vicepresidenti Silvano Molteni e Andrea Goldaniga, il segretario Renato Marangoni, Alessandro Carniti, il presidente Marco Bressanelli, il vice Angelo Valota, il past president Giuseppe Capellini e

CREMA - Dal tavolo dell’assemblea, ieri sera nel quartier generale di via Di Vittorio, ha salutato il centinaio di «colleghi», riuniti nella sala Vailati, parlando a braccio. Fedele a uno stile, forgiato tra le strette di mano, più che scorrendo le colonne dei libri mastri. «Per noi, questo è un momento di condivisione del lavoro, delle fatiche e delle preoccupazioni; ma anche una vetrina di buoni risultati, successi sudati e magari imprevisti. Insomma, un appuntamento di amicizia vera e non la semplice formalità dell’approvare un bilancio d’esercizio». Che per la verità, con un consolidato da due milioni e mezzo di euro, avrebbe forse portato altri a esordire giusto dai numeri. Altri, probabilmente. Ma non Marco Bressanelli, leader di lungo corso della Libera Associazione Artigiani di Crema, la ‘fratellanza’ tra maestri d’arte e imprenditori nata nel 1953 e che conta, ormai, un migliaio di iscritti.

artigiani

Il segretario Renato Marangoni e il presidente della Libera associazione artigiani cremaschi Marco Bressanelli 

Più che le voci del consuntivo e del previsione, poi approvati all’unanimità come da copione, Bressanelli, ancora una volta, ha inteso ribadire il suo essere primus inter pares: voce, piuttosto che notaio dei problemi della categoria nella quale è cresciuto. E al fianco del direttore dell’associazione, Renato Marangoni, ma anche dell’intero consiglio di presidenza, si è fatto interprete di ansie e occasioni, proposte e battaglie.

sala

Tenendo dritto il faro su operatori economici che sì, si rimboccano le maniche in provincia, ma guardando a «un’economia globale, penalizzata dalle tensioni geopolitiche internazionali. Perché è difficile affrontare guerre, pandemie, blocchi navali e speculazioni; come del resto sanzioni ideologiche che, alla fine, colpiscono le imprese e i consumatori. L’unica soluzione — il monito — è fare squadra. Come abbiamo dimostrato di saper fare durante la pandemia e nell’affrontare la crisi energetica. Solo uniti, si possono sostenere le sfide di un mondo in cambiamento. E allora, i settori trainanti aiutino quelli sotto pressione; saranno ricambiati domani».

L’occhio che spazia oltre confine, certo; ma passando da Roma: «Nel Paese, la pressione fiscale pesa solo su chi le tasse le paga da sempre e lavora alla luce del sole, come tutti gli artigiani e gli imprenditori della Libera. Ma è evidente che, se il dovuto lo pagassero tutti, oltre all’equità fiscale avremmo servizi e infrastrutture migliori. E disponibilità per investire in ricerca e innovazione. L’impresa, del resto, è il motore del benessere socioeconomico del territorio». Visioni d’insieme, come inevitabile, conservando però le radici salde in quel Cremasco, dove operano gli associati. Ecco allora l’elogio allo «spirito identitario dell’Area omogenea, esempio di coesione territoriale».

Non solo rosolio, comunque, in sala Vailati: «Nella Ue serve più partecipazione, è assurdo mandare a Strasburgo chi sostiene che l’Unione non serva».

Politica, strategie e orgoglio: quello dei trent’anni del concorso Intraprendere, definito «una grande intuizione della Libera associazione artigiani». «Abbiamo due obbiettivi — il fulcro di un’analisi pragmatica —: non perdiamo il sapere acquisito, tramandando le tradizione artigiane. Ma troviamo anche nuove strade, per rendere le nostre conquiste sostenibili. Perché l’uomo che è cieco di fronte alla bellezza della natura, ha perso la metà della gioia di vivere. Per questo abbiamo bisogno di nuove idee geniali e di chi, con coraggio e caparbietà, le metta in pratica».

Il passato messo in continuità con quel futuro, che passa dalle opportunità offerte dall’intelligenza artificiale: «Va utilizzata con cautela, certo, ma ci aiuterà ad avanzare». «La sfida è aperta e tocca ai nostri giovani raccogliere il testimone». Giovani come l’associato Alessandro Carniti, che ha curato il rinfresco finale di una serata di riflessioni in via Di Vittorio.

I PREMI ALLE ECCELLENZE

Riconoscimenti per tradizione, innovazione e sviluppo, nella serata dell’assemblea della Libera Artigiani. Per la categoria alimentari - servizi e distribuzione, è stata premiata la Artigiana prosciutti di Tartaglia Giovanni & C.

Per il settore autofficine e trasporti, l’Autofficina Maggi.

Per il comparto impiantisti e installatori, l’Idraulica Padana.

Mentre il riconoscimento per professionalità e competenza per la categoria arti, professioni e altre attività, è andato all’architetto Ernesto Toscani, a Fabrizio Facciocchi e a Michele Riboli.

Sul versante dell’assiduità nella partecipazione alla vita associativa, per la categoria meccanica, riconoscimento alla Caravaggio costruzioni meccaniche.

Mentre il premio per il passaggio generazionale, sempre nella categoria meccanica, è andato alla Capellini Angelo & figli di Giuseppe, Nicola e Silvia Capellini. E per il manifatturiero e tessile, alla Progim di Silvano e Mattia Molteni Bassi.

Il riconoscimento per il prodotto originale nella categoria alimentari - servizi e distribuzione è stato assegnato alla Lu.Pa di Patrizia Cannistrà. E quindi il premio al giovane pasticciere Alessandro Carniti.

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