L'ANALISI
16 Maggio 2024 - 08:33
CREMONA - «Ci hanno vietato di incontrare i Comitati di quartiere e allora noi incontriamo i cittadini». Quartiere Po ha accolto ieri pomeriggio il candidato sindaco del centrodestra Alessandro Portesani in occasione dell’incontro organizzato da Fratelli d’Italia Cremona. «Siamo qui per presentarci ma soprattutto per ascoltare i cittadini», esordisce Portesani che continua «La nostra lista fa chiarezza già dal nome: ‘Novità a Cremona’ dice tutto del motivo per cui è stato generato questo progetto civico. Negli ultimi dieci anni la città si sia imbruttita, impoverita e scaduta culturalmente al punto che i miei figli non potranno avere le stesse opportunità che Cremona ha dato a me. Noi vogliamo rappresentare quella novità che segni una marcata discontinuità».
Nel suo tour nei quartieri Portesani sfodera le proposte più ‘consultive’, quelle che mettono al centro la collaborazione tra istituzioni, categorie e cittadini «Chi sta amministrando la città ha avuto la pretesa di avere sempre le risposte giuste a tutto. Noi però sappiamo che qualcosa di simile semplicemente non è possibile, per questo motivo vogliamo ascoltare le persone che vivono e producono in città: se sarò eletto — promette Portesani — istituirò un gabinetto permanente delle categorie economiche e la consulta dei Comitati di quartiere che partecipi almeno due volte l’anno alla giunta dell’amministrazione».
L’occasione di una sala piena di sostenitori offre al candidato sindaco la possibilità di togliersi qualche sassolino dalla scarpa: «Chi dice che sono una banderuola non ha capito niente: ascolto tutti tenendo ben fermi i miei valori, ma l’ideologia nella nostra città non serve a niente. Questo è il valore di un sindaco civico. E sul civismo voglio aggiungere una cosa: abbiamo costruito una civica di 32 candidati veri, tutti civici, non raccattati da qualche parte nei partitelli che non ce la facevano da soli».
Ai cittadini di quartiere Po il candidato ha promesso «tre visite all’anno in ciascun quartiere»; di rilanciare il ruolo di Cremona capoluogo come centro «generoso e responsabile nei confronti del suo territorio per creare un’area omogenea di 100mila abitanti» e di «rinnovare gli impianti sportivi che versano in condizioni pietose». Quanto al nodo della sicurezza: «Ci dicono che la città è sicura però noi ricordiamo il clima tranquillo che si respirava dieci anni fa, vogliamo tornare a quella percezione di sicurezza».
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