L'ANALISI
12 Maggio 2024 - 09:27
L’arrivo di Giancarlo Giorgetti nel quartier generale di Portesani
CREMONA - Dopo Fontana e Salvini ieri è stato il turno di Giancarlo Giorgetti. Continua la sfilata dei big del Carroccio a sostegno del candidato sindaco del centrodestra Alessandro Portesani. Nel tardo pomeriggio, in un comitato elettorale blindato dalle forze dell’ordine e pieno di sostenitori, il ministro leghista dell’Economia ha prima incontrato i vertici cittadini del partito e poi, per usare le parole dello stesso Portesani, ha ‘chiacchierato’ con il candidato sindaco davanti agli elettori. Un botta e risposta che ha suscitato l’ilarità del ministro: «Mi sembra di essere un Babbo Natale a cui scrivere la letterina, ma sono qui anche per questo».
Le domande del candidato primo cittadino partono dal tema della natalità, Portesani tratteggia la situazione di Cremona che fa i conti con il calo delle nascite e l’emigrazione giovanile verso altre città italiane ed europee per poi presentare la sua proposta: «Abbiamo pensato, di fronte a questo problema complesso, ad un piccolo gesto che vuole rappresentare però un grande segnale. In città l’aliquota Irpef è unica, noi vorremmo istituire una scalarità: vorremmo dimezzarla per le coppie con due figli minorenni e azzerarla del tutto per le per le famiglie che hanno almeno tre figli».
Una misura volta a rendere attrattiva e maggiormente sostenibile la vita in città per i tanti giovani che si trasferiscono altrove. «Ciò dimostra che amate la vostra terra - commenta Giorgetti - nella consapevolezza che Cremona deve avere un futuro. Quello della demografia non è un tema che porta voti o produce risultati immediati, impone piuttosto uno sguardo di prospettiva, che è merce fin troppo rara tra i nostro amministratori locali». E il tema scalda il ministro, che non risparmia una stilettata alla politica del Pnrr: «Se la politica non comincia a ragionare in questi termini la situazione sarà veramente disastrosa. Nell’arco di dieci anni si dimezzeranno le classi prime nelle scuole elementari. Il mitico Pnrr di chiama Next generazione eu, ma la prima volta che l’ho visto mi sono chiesto di che generazione stiamo parlando: si fanno opere su opere senza chiedersi chi le userà...».
Dalle politiche famigliari all’economia territoriale: Portesani attacca l’amministrazione uscente tanto sul Masterplan prodotto dalle categorie economiche, rispetto al quale il centrosinistra «non ha mosso un passo»; quanto sulla desertificazione del centro storico. Il quadro delle serrande abbassate «è allarmante» e rimette a un’ampia serie di cause, in particolare - per Portesani - «le concessioni indiscriminate per l’apertura di strutture di vendita della grande distribuzione spuntate come funghi e i costi di locazione troppo elevati. In questo senso vogliamo stabilire un canone annuale al metro quadro: il proprietario che stia al di sotto di questa soglia avrà diritto a un'agevolazione sull'imu». Sul tema il ministro ha voluto ricordare gli impegni europei per stabilire una tassazione sul commercio elettronico che, con la Gdo, costringe il commercio locale e di prossimità in una partita sempre più impari. «Impegni che però devono essere internazionali per la natura stessa dell’e-commerce. A luglio dovrebbe entrare in vigore la global minimum tax e nelle sedi europee stiamo portando avanti un discorso analogo che però richiede la collaborazione di tutti per tutelare le nostre categorie».
Ma la sala si scalda quando Giorgetti passa al tema del federalismo, punzecchiato da Portesani, che chiede, con i modi da ‘letterina per Babbo Natale’, «più armi a disposizione delle amministrazioni locali». «Il tema - spiega Giorgetti - è di responsabilità. Prima di schierarsi acriticamente riempiendosi la bocca di federalismo, federalismo economico e autonomia differenziata, si dovrebbe ragionare sul valore della responsabilità tanto individuale quanto di quella di una comunità. Se pensiamo che premiare la responsabilità aiuti a diventare migliori allora dobbiamo credere nella linea politica della responsabilità che si chiama federalismo».
L’argomento tocca le giuste corde della platea riunita nel comitato elettorale di Portesani che lo accoglie con un fragoroso applauso. «Si tratta semplicemente di applicare alla gestione della cosa pubblica quel che facciamo da genitori per educare i nostri figli - riprende Giorgetti - Invece nel nostro panorama politico c’è chi nasconde dietro la bandiera della solidarietà l'irresponsabilità di chi vuole continuare a spendere e spandere. L’idea dell’autonomia differenziata nasce per andare incontro anche a chi vuole rimanere sotto il cappello di ‘mamma-stato’: le regioni che vorranno assumersi la propria responsabilità verranno premiate e, giustamente, punite in base ai fatti, le altre avranno una solidarietà finalmente giusta perché calcolata secondo criteri oggettivi», e conclude: «Spero vivamente che questa volta il percorso dell'autonomia differenziata arrivi fino in fondo».
Portesani ha così colto il tema della responsabilità per annunciare una proposta di revisione dei criteri del welfare cittadino per le fragilità sociali: «L’Isee non può essere l’unico criterio, troppe persone se ne approfittano e percepiscono aiuti senza averne il diritto. A fronte delle cinque parole d’ordine del mio sfidante Virgilio vorrei annunciare le nostre: lavorare, lavorare, lavorare, lavorare e ancora lavorare». Una postura che ha trovato la piena condivisione del ministro: «Qui a Cremona, come in tutto il Paese, dobbiamo far capire che gli ‘anni dell'lsd’, intendo del lassismo sussidio e debito, sono finiti. Bisogna tornare alle basi del vivere civile del lavoro e del sacrificio non solo per far vincere Cremona ma anche e soprattutto per farla vivere. L’alternativa è la trasformazione della città in un bel museo: bello ma vuoto».
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