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IL PROCESSO

A tu per tu con il ladro, colluttazione: spariti i vinili di opera lirica

L'imputato è un foggiano appassionato di musica melodica napoletana, riconosciuto dal derubato nella foto numero 3 del fascicolo fotografico confezionato dai carabinieri di Soresina

Francesca Morandi

Email:

fmorandi@laprovinciacr.it

30 Aprile 2024 - 15:58

"Non ho mai fatti avances a quella 12enne, l'ho solo rimproverata perché fumava"

CASALMORANO - Il 24 ottobre del 2022, lunedì, nel garage di casa affrontò il ladro che, a suo dire, sia era già portato via borsette, capi di abbigliamento. E tre pacchi pieni di vinili di musica lirica. Gli saltò addosso. Il malvivente tentò di strangolarlo, poi fuggì. Il pensionato, 66 anni all’epoca, riconobbe poi il ladro nella foto numero 3 del fascicolo fotografico confezionato dai carabinieri di Soresina.

Tentata rapina e furto sono le accuse che hanno portato sul banco degli imputati Giuseppe, 54 anni, pugliese di Foggia, muratore, una condanna a 8 mesi per droga che sta scontando in carcere. Giuseppe, una passione per la musica napoletana melodica, è digiuno di lirica. Tant’è che quando il suo difensore è andato a trovarlo a Cà del Ferro prima dell’udienza, gliel’ha buttata lì: «Conosce Mascagni, Puccini, Verdi, Ruggero Leoncavallo?». E lui: «Gente che è qui?». I cantanti melodici preferiti del foggiano sono «Giovanni Vezzosi, Salvo Nicolosi, Natale Galletta».

Giuseppe nega di essere il bandito che alle 14.10 di quel lunedì fu beccato in garage dalla moglie del pensionato con il quale poi nacque una colluttazione. «Dimostreremo che il mio assistito non era a Casalmorano quel giorno», ha anticipato stamane il difensore Alessandro Zontini. Il processo entrerà nel vivo il 24 ottobre prossimo.

Il 26 ottobre mattina del 2022, il pensionato si presentò ai carabinieri di Soresina e denunciò l’episodio di violenza. Due giorni prima era in cortile, quando sentì sua moglie urlare dal garage. Il marito si precipitò nel box. «Mia moglie, tutta impaurita, mi ha detto che dietro l’armadio c’era un uomo». Il maritò controllò. L’uomo c’era. «Si era nascosto per non farsi vedere».

Secondo la denuncia, per difendersi, il ladro afferrò lo stendino sopra l’armadio e lo lanciò contro il pensionato. Il quale si difese a sua volta. Afferrò «un oggetto di fortuna per lanciarglielo», ma il malvivente riuscì a schivarlo e tentò di fuggire verso la porta del box. Il pensionato lo bloccò. Gli si lanciò addosso, lo fece cadere «con la schiena rivolta verso il pavimento. Da lì è poi sfociata una colluttazione. Per divincolarsi, lui ha tentato di strangolarmi con la sua mano sinistra. Io gli ho tolto la mano dal mio collo, bloccandolo a terra». Il ladro per tre volte tentò di fuggire. L’ultima, il pensionato lo bloccò di nuovo, ma il bandito riuscì a scappare lungo il canale Vacchelli, minacciando il pensionato: «Io ti uccido, ti ammazzo».

Ai carabinieri, il 66enne lo descrisse così: 1 metro e 80 di altezza, sui 40/45 anni, corporatura media, capelli scuri, baffi e barba incolta, maglia a maniche lunghe di colore blu e berretto invernale lasciato nel garage in seguito alla colluttazione. Il pensionato controllò se in garage mancasse qualcosa. Erano spariti «tutti i capi di abbigliamento di mia moglie, 5-6 borsette, 3 pacchi contenenti Lp di musica lirica, cappellini vari e tre giubbotti. Credo che tutta questa merce sia stata rubata dal ladro nelle ore precedenti e occultata in altro luogo».

Nella colluttazione, il 66enne riportò alcune «piccole escoriazioni» alle bracci e alle gambe. «Di mia iniziativa ho deciso di non recarmi in ospedale».

Il pensionato compose il 112, numero unico europeo per le emergenze; a casa arrivò la pattuglia dei carabinieri.

Nella denuncia precisò di non aver mai visto il ladro in zona. «Se mi venisse mostrata una foto, sarei in grado di riconoscerlo senza dubbio».

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