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PIZZIGHETTONE

«Stazione terra di nessuno»

La minoranza interroga. Furti, vandalismi e sospetti di spaccio. Ma il sindaco Moggi chiarisce: «La partecipazione al bando serve a potenziare gli occhi elettronici in altre zone»

Elisa Calamari

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redazioneweb@laprovinciacr.it

28 Aprile 2024 - 10:19

«Stazione terra di nessuno»

PIZZIGHETTONE - Continui furti di biciclette, atti vandalici, ma anche andirivieni sospetti che comprendono l’ipotesi spaccio di stupefacenti: l’area della stazione ferroviaria Ponte d’Adda secondo le consigliere di minoranza del gruppo ‘Insieme si cambia Pizzighettone’ è ormai in balia delle scorribande, diurne ma soprattutto notturne, di malintenzionati. Da qui l’interrogazione attraverso la quale Elisa Mancinelli e Claudia Dioli hanno chiesto un incremento della rete di videosorveglianza comunale.

«Si apprende dell’intenzione di accedere al bando regionale per l’assegnazione di cofinanziamenti allo scopo di incrementare le telecamere – ha letto Dioli nel corso dell’ultimo consiglio comunale –. Facendosi interprete e portavoce di molti cittadini il nostro gruppo intende far rilevare l’assoluta necessità di maggiore controllo dell’area della stazione in via Don Zanoni».

A rispondere in aula è stato il sindaco Luca Moggi: «Siamo consapevoli del fatto che la videosorveglianza, come del resto dimostrato in questi anni, sia un elemento molto utile nell’ambito della sicurezza e vi ringraziamo per riconoscerne i benefici, anche in chiave di deterrente – ha premesso –. Proprio per questo abbiamo deciso di partecipare al bando di cui alla vostra comunicazione. Condividiamo l’attenzione per un punto strategico e sensibile, anche per motivi legati alla sicurezza, quale la stazione ferroviaria. A dimostrazione di ciò, in via Don Zanoni, abbiamo già due telecamere attive che in diversi casi hanno consentito alle forze di polizia di indicare persone sospette o di segnalare episodi alle forze dell’ordine, aiutandole ad individuare l’identità dei soggetti inquadrati. Per questo bando però erano già state individuate zone sensibili specifiche».

Le nuove telecamere, infatti, come già riferito saranno collocate in via Formigara e Piazza Europa; all’oratorio San Vincenzo Grossi; in piazza d’Armi; all’ingresso del cimitero del capoluogo; alla rotatoria di via Medaglie d’Oro e infine nelle zone adiacenti Torrione e Ponte Trento Trieste. Moggi ha quindi proseguito: «Per quanto riguarda la stazione di Ponte d’Adda rimandiamo ad una valutazione futura, che tenga conto della riqualificazione dell’intero edificio di prossima realizzazione da parte di Rfi, nell’ambito dei lavori previsti per il raddoppio ferroviario. Ci impegniamo per poter trovare soluzioni transitorie prossimamente, a seconda dei tempi di realizzazione che Rfi potrà garantire».

A margine Dioli sottolinea: «I lavori per il raddoppio andranno al 2030… penso che una soluzione per l’area serva prima e una telecamera non ha un costo eccessivo». Come a dire che attendere l’intervento di Rfi potrebbe prorogare di troppo la soluzione ad un problema che, secondo la minoranza, è invece pressante.

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