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Nel 2023 sono 69 gli scomparsi: è allerta

Numeri in crescita fra Cremona e provincia: una denuncia ogni due giorni, allarme minori

Elisa Calamari

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27 Aprile 2024 - 05:15

Nel 2023 sono 69 gli scomparsi: è allerta

CREMONA - Un incremento vertiginoso delle denunce, quasi una ogni due giorni; ma soprattutto un preoccupante aumento di quanti risultano letteralmente svaniti nel nulla: nel 2023, da Cremona e provincia sono sparite 69 persone. Mai più ritrovate, nonostante appelli e ricerche. Sono invece 84 coloro che sono stati ritrovati vivi. A dirlo è l’ultimo report del Commissario governativo per le persone scomparse, Maria Luisa Pellizzari, che già nel giugno scorso aveva evidenziato i dati in crescita un po’ in tutta la Lombardia. Una impennata che non si è certo fermata nella seconda metà dell’anno, arrivando a 3.300 denunce raccolte in regione e a ben 1.166 persone ancora da ritrovare.

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Cremona è all’ottavo posto per le denunce e al sesto per le persone ancora da ritrovare. Per un totale di 153 denunce e cioè il 62,7% in più rispetto al 2022 quando erano state 94. Rispetto al 2021 l’incremento è addirittura del 98,7% perché le denunce erano state 77. Infine, considerando il periodo dal 1975 al 2020 quando le denunce di scomparsa erano in media 28 all’anno, si scopre che a Cremona e provincia si registra addirittura un +446%.

Per capire le ragioni del fenomeno è necessario descrivere meglio le persone di cui si sono perse le tracce, che sia per loro volontà o meno: il 69,5% degli scomparsi è di sesso maschile, il rapporto stranieri-italiani è invece pressoché paritario con una lievissima predominanza di cittadini di nazionalità estera (50,4%). A destare interesse è sicuramente l’età degli scomparsi: il 67,4% ha meno di diciotto anni, mentre il 27,2% tra i 18 e i 65, solo il 5,45% ha più di 65 anni. Il fenomeno dei minori scomparsi riguarda prevalentemente gli stranieri e sarebbe per lo più da ricondurre a rientri in patria senza che vi sia la volontà di entrambi i genitori. La maggior parte delle denunce riguarda la nazionalità tunisina, seguita da quella egiziana. Ci sono poi i minori di Guinea, Costa d’Avorio, Afghanistan, Eritrea, Marocco, Sudan.

Durante la presentazione del report Pellizzari ha posto l’accento sul fenomeno delle scomparse ripetute (vale a dire più denunce per la stessa persona), dei minori e delle persone con deficit cognitivo. Illustrati inoltre il nuovo modello di denuncia e le nomenclature adottate relativamente alle motivazioni, i protocolli operativi per la tempestiva campionatura genetica degli scomparsi e dei cadaveri senza nome. Su quest’ultimo punto la Lombardia è stata presa come modello: «Il 28 settembre 2023 è stato sottoscritto il protocollo d’intesa tra il Commissario straordinario del Governo per le persone scomparse — viene sottolineato nel report —, il presidente della Regione Lombardia, i prefetti, i procuratori generali presso la Corte di appello di Milano e Brescia, i procuratori di Milano, Bergamo, Brescia, Busto Arsizio, Cremona, Como, Lecco, Lodi, Mantova, Monza, Pavia, Sondrio e Varese, l’Università degli studi di Milano, Istituto Lab An Of, Comune di Milano e Anci Lombardia».

Viene quindi precisato che tale protocollo nasce dalla necessità di avviare una sperimentazione collaborativa al fine di promuovere e sviluppare azioni, progetti e iniziative in materia di anagrafe dei corpi senza identità allo scopo che gli stessi possano restare privi di esame esterno ed autopsia ed essere sepolti senza il preventivo campione biologico. Il protocollo prevede anche un disciplinare operativo con modalità univoche in caso di decessi in pronto soccorso, ospedali, case di cura e in tutti i casi di ritrovamento di corpi non identificati.

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