L'ANALISI
24 Aprile 2024 - 11:47
CREMONA - Domenica scorsa, il ristorante del circolo Sportivo San Zeno è stato teatro del quarto ‘Raduno della Famiglia Somenzi’, un evento che ha riunito 50 membri di una delle famiglie più antiche e storicamente rilevanti di Cremona. Tra gli ospiti, c'erano figure come Carolina, di 95 anni, Mario di 83 anni, e Giuseppe di 82 anni, insieme ai giovani Enea di 1 anno, Damiano di 3 anni e Giulia di 4 anni, simboli viventi della continuità familiare. I Somenzi, citati nei documenti storici fin dal 1100, si sono diffusi dalla loro città natale a tutta la Lombardia e oltre, raggiungendo le Americhe durante le ondate migratorie italiane dei secoli XIX e XX.
La numerosa comunità Somenzi che oggi risiede in Brasile ha partecipato virtualmente all'evento, inviando auguri tramite Facebook. Al raduno, c'erano rappresentanze di Somenzi provenienti da varie parti d'Italia, inclusi il Milanese, il Mantovano, il Bresciano, la Toscana, l'Emilia-Romagna e varie località del Cremonese come Casalmaggiore, Gussola, Soncino, Annicco, Asola, Rivarolo del Re, Piadena e Romprezzagno. Questa occasione ha anche permesso di riscoprire legami con cugini a lungo dimenticati, rinnovati solo grazie a questi incontri.
Durante l'evento, è stata presentata la biografia di due importanti figure storiche della famiglia: Carlo e Barone Somenzi, capitani di ventura attivi tra il XV e il XVI secolo. Al servizio degli Sforza e dell'Imperatore Carlo V, hanno difeso Cremona e la Lombardia dalle incursioni di francesi, svizzeri e veneziani. Entrambi sono stati anche Governatori e Castellani di Pizzighettone, Alessandria, Novara e Lecco, guadagnandosi il riconoscimento e la fiducia dell'Imperatore del Sacro Romano Impero.
Inoltre, è stata data la possibilità di ottenere copie del libro dedicato a Tommaso Somenzi, noto come il medico della peste, al quale è stata intitolata una piazza a Cremona. Tommaso visse nel XVI secolo e possedeva una casa e terreni a Gussola, vicino al castello. I membri della famiglia Somenzi, rappresentando anche quelli sparsi per il mondo, hanno voluto onorare gli antenati che hanno lasciato un segno indelebile nella storia e contribuito a costruire l'Italia di oggi.
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