L'ANALISI
CREMA: I CONTI DEL COMUNE SOTTO LA LENTE
24 Aprile 2024 - 05:05
CREMA - I costi per le casse del Comune dell’assistenza minori sono arrivati alle stelle. Nel 2019, l’ente di piazza Duomo aveva speso 1,241 milioni di euro, mentre l’anno scorso le risorse destinate a questo capitolo sono state di 2,884 milioni di euro. Un aumento di 1,603 milioni che è pari al 135%. Tutto ciò è dovuto al continuo incremento dei casi che il Comune deve prendersi in carico. Un esempio su tutti: nel 2023 gli under 18 a cui l’amministrazione ha garantito un servizio di assistenza ad personam a livello scolastico, ma anche a domicilio, sono saliti a 226, contro i 200 del 2022. Il Saap, interessa bambini e ragazzi con certificazioni legate a varie forme di disabilità, con conseguenti difficoltà di apprendimento e deficit cognitivi.
Nel 2019 costava al Comune 813mila euro, l’anno scorso ha superato gli 1,9 milioni di euro. Il costo, per la fascia di età che parte già dagli asili nido e arriva sino alle medie, è interamente a carico dell’amministrazione e dunque, in ultima analisi, dei cremaschi. Contenere queste spese, razionalizzando il servizio su scala territoriale, è l’obiettivo della giunta per quest’anno, ma inevitabilmente anche degli altri enti locali del territorio. Non è infatti solo Crema a dover affrontare questa emergenza. E più i comuni sono piccoli, più le amministrazioni faticano a trovare le risorse per farvi fronte.
Tornando ai numeri inseriti nel rendiconto di bilancio della città, le cose non vanno molto meglio per quanto riguarda l’assistenza ai minori non accompagnati, ovvero gli under 18 stranieri che arrivano dalle varie ondate migratorie, sbarchi compresi, e vengono affidati ai Comuni. Anche qui i costi sono esplosi passando dai 68mila euro di cinque anni fa agli oltre 357mila euro del 2023. Praticamente sono aumentati di oltre quattro volte, per via del sempre maggior numero di ragazzini a cui l’ente locale deve garantire un alloggio, un’adeguata assistenza da parte di operatori e tutto ciò che ne consegue, a partire dalla possibilità di cominciare un percorso di integrazione che comprende anche l’opportunità di imparare l’italiano frequentando la scuola.
Ci sono poi le rette in comunità protette che il Comune versa mensilmente per l’assistenza agli under 18 allontanati dai genitori, in esecuzione dei provvedimenti emanati dal tribunale dei minori, a cui l’ente locale è obbligato a sottostare. In cinque anni sono salite del 51%, passando da 269 a 409mila euro con una crescita di 140mila euro. Un segnale preoccupante di degrado all’interno dei nuclei familiari.
«La spesa sociale è diventata preponderante – sottolinea l’assessora al Bilancio Cinzia Fontana –: purtroppo c’è la conferma di un incremento significativo nell’arco dei quattro anni solo parzialmente mitigato da alcune risorse in più entrate l’anno scorso, ad esempio per il costo del Saap abbiamo avuto contributi per 100mila euro, ma la spesa è stata di oltre 1,9 milioni di euro». Insomma, briciole rispetto all’esborso 2023. «Da parte del Comune – conclude Fontana – rimane comunque prioritario un approccio di vicinanza e di sostegno alle fragilità».
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