L'ANALISI
23 Aprile 2024 - 18:37
CREMONA - Muscoli scolpiti, braccio tatuato, orecchino pendente (lobo destro). Si presenta in aula così Angelo Sorvillo, 35 anni, napoletano di Massa di Somma, una carriera cominciata nell’Esercito, passato poi al Comando della Polizia Locale. Sorvillo è il vigile ‘sceriffo’ accusato di aver multato - fuori servizio, a volte filmandole con il telefonino - le auto di genitori e nonni parcheggiate in divieto di sosta il tempo necessario ad accompagnare i bambini alla scuola infanzia Castello, in via Garibotti. La stessa dove aveva casa Sorvillo. L’anno è il 2020. Le accuse: abuso d’ufficio e falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale Sorvillo per aver annotato nel successivo preavviso di accertata violazione che «il conducente era assente». Oggi, il pm ha attaccato l’aggravante: «Se la falsità concerne un atto o parte di un atto, che faccia fede fino a querela di falso, la reclusione è da tre a dieci anni».
«La politica del Comando di Cremona era un’attenzione particolare alla sosta e alla tutela del passaggio dei disabili sui marciapiedi. Il vigile può operare anche fuori servizio», ha detto Sorvillo oggi, nel giorno della sua difesa, facendo intendere che ci fosse «una prassi» accettata di appioppare multe alle auto in divieto di sosta anche fuori orario di lavoro. Ma in quattro hanno smentito recisamente Sorvillo. A cominciare da Pier Luigi Sforza, all’epoca comandante della Polizia Locale: «Non è né tacitamente né espressamente consentito fare multe fuori servizio», la sua risposta secca finita a verbale.
Dopo il comandante, un agente: «Se c’era una prassi di fare multe fuori servizio? No», ha risposto al pm Andrea Figoni. «In 15 anni - ha continuato il vigile - io non ho mai fatto una multa fuori servizio». Salvo quella volta in cui «c’era una situazione di particolare pericolo: una signora anziana contromano mi stava venendo addosso. Proprio perché ero fuori servizio, ne parlai con il vice comandante, gli chiesi se potevo procedere: ‘Posso sanzionare?’. Fu l’unica volta, perché io fuori servizio non mi fermo a fare multe per divieto di sosta». Il secondo agente: «Io in 22 anni non ho mai dato una multa fuori servizio», salvo quella volta in cui «ci fu una situazione di pericolo: un autobus passò con il rosso e investì un pedone». Il terzo agente: «Non ho mai ricevuto la disposizione di dare multe fuori servizio. E non le ho mai date».
Nel giorno della sua difesa, il vigile ‘sceriffo’ Sorvillo ha spiegato che nel 2020 (in piena pandemia) a scuola c’erano ingressi ed uscite scaglionati. «Quello che notavo, è che non era una cosa fugace. Le auto sui marciapiedi si protraevano e si creava un intralcio pericoloso alla circolazione. Già dalla finestra, sentivo persone anziane che si lamentavano. In un paio di occasioni, io avevo visto signori in carrozzina che non passavano». Lui filmava e una volta rientrato in servizio, compilava i preavvisi di accertamento dell’infrazione - 60,90 euro - poi notificati ai trasgressori che hanno sì pagato la multa e le spese di notifica, ma hanno poi presentato gli esposti. Perché «non è vero che non c’eravamo, eravamo lì o nei pressi dell’auto».
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