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WELFARE: FIRMATA L'INTESA

Autismo, trecento i minori certificati: un nuovo modello per la cura

Collaborazione fra Comune, Asst, Ats e Csc: definito uno specifico percorso socio-sanitario e assistenziale

Stefano Sagrestano

Email:

stefano.sagrestano@gmail.com

22 Aprile 2024 - 05:05

Trecento minori con autismo, un nuovo modello per la cura

CREMA - Nel Cremasco sono 300 i minori autistici seguiti dalle strutture socio sanitarie. In percentuale significa l’uno per cento della popolazione under 18 residente nel distretto, dato in linea con la media nazionale. Sono infatti poco più di 28mila i minorenni che vivono nel territorio, su una popolazione di 165mila abitanti, il 17% del totale. A fronte di questi numeri, c’è bisogno di un nuovo modello e metodo di lavoro per poter garantire le prestazioni necessarie a sostegno dei singoli casi e delle famiglie.

Davide Vighi, Diego Maltagliati, Anastasie Musumary e Claudia Maffezzoni 

Il progetto è stato presentato nei giorni scorsi in Comune dall’assessore al Welfare Anastasie Musumary, dal direttore socio sanitario dell’Ats Val Padana Diego Maltagliati, dall’omonima di Asst Claudia Maffezzoni e da Davide Vighi, direttore di Comunità sociale cremasca, l’azienda che segue il welfare per i 48 comuni dell’ambito. «Abbiamo ritenuto necessario – sottolinea Musumary – definire e regolare i contenuti della collaborazione organizzativa e professionale per creare e garantire quel percorso socio-sanitario e assistenziale integrato in favore delle persone con disturbo dello spettro autistico. L’intesa inter-istituzionale e la cooperazione tra i vari professionisti del settore assicura una valutazione multidimensionale integrata dei bisogni dell’individuo e della sua famiglia e una presa in carico globale». Al centro viene posto il progetto di vita della persona, in modo da poter garantire una risposta individualizzata.


Nel corso dei lavori, ospitati nella sala dei Ricevimenti è stato formalizzato un accordo tra le varie istituzioni, che rappresenta uno snodo fondamentale per il raggiungimento dell’integrazione delle risorse socio-sanitarie. «Un passaggio ormai imprescindibile per l’efficacia degli interventi di sostegno e di cura – aggiunge Musumary –: serve lavorare in sinergia con le varie istituzioni del territorio, aumentare la disponibilità economica a livello regionale e supportare il progetto di vita dei ragazzi con l'autismo e altre forme di disabilità, garantire la presa in carico dei nuovi casi e proseguire nei percorsi di assistenza in atto per le persone con autismo, che vivono nel distretto cremasco».

Il pubblico che ha partecipato alla firma dell’intesa sul metodo di lavoro messo a punto per poter garantire le prestazioni necessarie a sostegno dei singoli casi e delle famiglie

E a proposito di fondi regionali, l’Asst ha appena destinato 127mila euro, derivanti da un finanziamento dell’ente lombardo, per pagare i contratti a tempo determinato o gli incarichi libero professionali di coloro, che seguono le persone autistiche. Si tratta di specialisti che lavorano nella Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza e in Psichiatria, strutture dirette, rispettivamente, da Alessandra Foppa Pedretti e Virginio Salvi. Sono entrambe coinvolte nel progetto e collaborano tra loro. La principale fascia di età dei soggetti seguiti dagli specialisti va dai sette anni in su, ma non mancano casi di bambini più piccoli e pure di adulti.

Con la definizione «disturbo dello spettro autistico» viene identificato un gruppo di disordini del neurosviluppo, che sono generalmente riconosciuti entro i primi tre anni di età e tendono a perdurare per tutta la vita. Influenzano la comunicazione e l’interazione sociale, possono comportare un ritardo o atipicità dello sviluppo delle competenze sociali e della comunicazione verbale e non. Inoltre, inducono una particolare sensibilità agli stimoli sensoriali. I casi gestiti dal personale di Asst sono di estrema eterogeneità: da quadri molto evidenti e particolarmente impegnativi, a situazioni difficilmente riconoscibili, in quanto si confondono con condizioni comunque presenti nella popolazione.

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