L'ANALISI
MEDICI DI FAMIGLIA E PEDIATRI: LE INSIDIE
21 Aprile 2024 - 05:10
CREMONA - Nel territorio cremonese e nel casalasco sono una trentina i medici di base che mancano. Le zone interessate sono quelle di Cremona (zona San Felice), Pozzaglio, Malagnino, Gerre De Caprioli, Bonemerse, Pieve San Giacomo, Stagno Lombardo, Cicognolo, Pescarolo, Pieve s’Olmi, San Daniele Po, Isola Dovarese, Grontardo, Scandolara Ripa d’Oglio, Pessina Cremonese, Cella Dati, Casalbuttano, Casalmorano, San Bassano, Soresina, Azzanello, Castelvisconti; poi, Casalmaggiore, San Giovanni In Croce, Calvatone, Rivarolo Del Re, Spineda e Piadena. In mancanza di medici «titolari» si ricorre all’incarico provvisorio. Questo determina un elevato turnover, che non permette continuità, ma è comunque una soluzione.
La direzione generale dell’Asst - attraverso la struttura «Cure Primarie» diretta – in qualità di facente funzioni - dal dottor Lucio Aramini — ha rilevato le ore carenti di assistenza primaria, gli ambiti carenti di pediatria e di assistenza primaria, rispetto allo nello scorso mese di marzo. Un tema delicato, direttamente collegato alla carenza medica ai medici di famiglia e alle difficoltà incontrate dalla Medicina di famiglia servizio in alcune zone del territorio cremonese. Ne esce un quadro complesso, in cui le difficoltà non mancano ma dove, nonostante tutto, nessuno viene lasciato solo e, in particolare, senza assistenza. La strada è sempre lunga, piena di problemi la cui soluzione non sempre è semplice. Ma il quadro, nel suo complesso, è ancora sostenibile (presenta criticità inferiori rispetto ad altre realtà), come conferma il dottor Aramini., attraverso una analisi dettagliata, punto per punto.
Dottor Aramini, cosa si intende per ore carenti per l'assistenza primaria?
«Le ore carenti per l’assistenza primaria si riferiscono al Servizio di Continuità Assistenziale (ex Guardia Medica). La definizione «assistenza primaria» è conseguente a quanto indicato nell’Accordo Collettivo Nazionale del 2022 che ha previsto che i medici di Medicina Generale (MMG) o Medici di Famiglia e i Medici di Continuità Assistenziale (MCA - ex Guardia Medica) assumano la denominazione di «medici del ruolo unico di Assistenza Primaria» e che svolgano attività professionale a ciclo di scelta (Medicina di Famiglia) e/o su base oraria (Continuità Assistenziale)».
Bene, ma come va interpretato il dato «di 648 ore carenti»?
«Le ore carenti indicate, relative al Servizio di Continuità Assistenziale, sono l'esito di una operazione matematica che considera il rapporto medico/assistiti del territorio e le ore totali dei turni previsti in un anno. Il bando è finalizzato all'acquisizione di medici titolari (contratto a tempo indeterminato), aventi il requisito della Laurea in Medicina e Chirurgia ante 1994 o il possesso del Diploma di Formazione specifica in Medicina Generale e dell'inserimento nella graduatoria regionale. Come per gli ambiti carenti (o incarichi vacanti) dei Medici e Pediatri di Famiglia il dato numerico - pur rappresentando un significativo indicatore della nota e diffusa carenza medica - non è rappresentativo della attuale copertura del servizio, in quanto quest'ultimo è garantito dalla presenza di incaricati provvisori, anche se in numero insufficiente alla totale copertura dei turni previsti e con un turnover dei professionisti».
Rispetto ai pediatri, l’Asst per ogni zona del territorio evidenzia il numero di posti carenti. Quali soni le soluzioni previste? Sono dati che devono destare allarme o rientrano nella norma?
«Due dei tre posti banditi come carenti sono attualmente ricoperti da pediatri con incarico provvisorio (quindi disponibili per il conferimento della “titolarità” a tempo indeterminato), mentre il restante è stato pubblicato rilevando il fabbisogno di un ulteriore professionista a seguito del calcolo matematico relativo al rapporto ottimale nell’ambito territoriale, che considera il numero di pediatri rispetto al numero di assistibili di età compresa tra 0 e 6 anni. Al momento attuale la Pediatria territoriale non presenta criticità sovrapponibili a quelle che caratterizzano l’Assistenza Primaria».
Terzo aspetto: ambiti carenti a marzo 2024, la rilevazione riguarda molti paesi del territorio. Di cosa si tratta? Come analizzare e spiegare questo aspetto sui medici di famiglia e soprattutto quali le misure adottate? In futuro la situazione secondo le previsioni sarà meglio o peggio? Esiste già una strategia da parte di Asst?
«Nove dei 29 posti vacanti di Medicina Generale (Medici di Assistenza Primaria a ciclo di scelta) sono attualmente ricoperti da incaricati provvisori; i restanti sono rappresentativi del «fabbisogno di medici» conseguente al calcolo per l'applicazione del rapporto ottimale, riferito all'ambito territoriale. Tale operazione matematica considera - con altri elementi - la popolazione di età superiore ai 14 anni anagraficamente residente nell'ambito territoriale alla data del 31 dicembre dell'anno precedente, il numero di medici a ciclo di scelta iscritti nell'elenco dell'ambito, i pensionamenti preannunciati, il rapporto ottimale di un medico ogni 1.300 assistiti. Nonostante questi dati – come indicato precedentemente - siano un evidente indicatore della carenza medica (maggiormente incidente nelle zone rurali), attualmente in tutti gli ambiti i cittadini hanno la possibilità di scelta di un medico, nonostante non svolga necessariamente l'attività ambulatoriale nel comune di residenza dell'assistito, non risultando possibile garantire la capillarità. Questo è il risultato delle diverse azioni di contrasto alla carenza medica poste in essere - prima dall'Ats ed ora dall'Asst - codificate in una specifica procedura; tra queste la richiesta ai medici in attività di innalzare il loro numero di assistiti al di sopra del limite stabilito convenzionalmente (1.500 pazienti). Attualmente il 56% dei Medici di famiglia ha un carico assistenziale superiore a tale valore, consentendo – grazie alla disponibilità degli stessi – di assicurare ai cittadini l’attribuzione di un medico curante. Inoltre, risultando spesso infruttuosa la pubblicazione dei bandi - a causa della mancanza di professionisti che, avendone titolo e disponibilità, partecipino agli stessi - è costante la ricerca di medici disposti ad assumere un incarico provvisorio. Si tratta spesso di colleghi in attesa di eventuali altre occupazioni o di accedere a Corsi di Specializzazione / Formazione e per questo con attività passibile di un elevato turnover».
E il futuro?
«Attualmente la carenza medica, in tutti gli ambiti di cura tra i quali la Medicina di Famiglia, è una criticità «strutturale», diffusa in tutto il territorio nazionale. Il futuro non è prevedibile e – a quanto risulta – non è assicurato il ricambio generazionale a seguito di pensionamenti».
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