L'ANALISI
02 Aprile 2024 - 18:26
MONTICELLI - Alla ‘Casa della salute’ sono tornati o stanno per tornare servizi importanti, ma niente da fare per alcune delle visite specialistiche che venivano erogate prima della pandemia (dermatologia, oculistica, ortopedia, otorinolaringoiatria, fisiatria): Ausl ha fatto sapere al Comune che tali ambulatori non sono più previsti per le strutture come quella monticellese. Il pressing monticellese per migliorare l’offerta sanitaria locale, però, non si ferma. E proprio dagli amministratori arriva una proposta e candidatura importante: ospitare a Monticelli uno dei ‘Cau’ (Centri assistenza e urgenza) recentemente istituiti in territorio piacentino per sgravare i Pronto soccorso.
A fare il punto sull’ex ospedale di via Marconi sono il sindaco Gimmi Distante e il consigliere con delega alla Sanità Enrico Giarola. «Partiamo dal presupposto che, come noto, negli anni scorsi ci siamo battuti per evitare il trasferimento di tutti i servizi a Cortemaggiore come ipotizzato dall’azienda sanitaria – ricorda il primo cittadino –. Era partita anche una raccolta firme che aveva coinvolto i paesi limitrofi, perché il bacino di utenza della nostra ‘Casa della salute’ è di circa 15mila abitanti. Siamo riusciti a scongiurare la chiusura, ma nel frattempo molti servizi erano spariti. Fortunatamente è notizia di questi giorni il ritorno di alcuni ambulatori». Già ripristinate la geriatria territoriale e l’ufficio di igiene pubblica, a breve sarà possibile effettuare anche lo screening del fondo occhio per i diabetici ed è ripartita anche la distribuzione settimanale dei farmaci. Intensificate le presenze degli ambulatori già presenti: centro prelievi (quattro giorni a settimana), cardiologia, diabetologia, ecografia, ginecologia, vaccinazioni pediatriche, neuropsichiatria infantile, salute mentale.
Restano appunto alcune specialità importanti scoperte, aspetto che pesa parecchio su una fetta di popolazione: «Quella più anziana che è in difficoltà con gli spostamenti – dice Giarola –, soprattutto perché ci sono solo tre bus che possono portare a Fiorenzuola, fra l’altro utilizzabili solo dai cittadini di Monticelli e Castelvetro ma non da quelli di Caorso». Per Distante la mancanza di collegamenti offerti dal trasporto pubblico locale rischia di consegnare il bacino di utenza dei tre paesi a Cremona. Il numero di cittadini che si rivolge alla sanità lombarda, infatti, è in aumento.
Per invertire la rotta secondo Distante, che insieme a Giarola ha parlato del tema nel podcast comunale ‘Monticelli in onda’ e che promette presto un ulteriore approfondimento, potrebbe essere importante aprire nel borgo un ‘Cau’. Si tratta di centri che hanno il compito di intercettare i codici bianchi e verdi, ovvero i pazienti meno gravi, evitando così un eccessivo flusso nei Pronto soccorso degli ospedali. Al momento ne sono stati previsti sette e solo uno, a Podenzano, in una Casa della salute. «Perché non prevedere un incremento dei servizi nella Bassa, proprio nella nostra Casa della salute? Per chi vive a Caorso, Monticelli e Castelvetro andare al centro Cau di Fiorenzuola non è comodo, inoltre quello di Piacenza di fianco al Pronto soccorso ha un po’ poco senso».
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