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Cremona maglia nera, ma i veleni calano ovunque

Ancora troppi giorni di sforamento. A livello regionale limiti rispettati in un numero crescente di stazioni

Francesco Gottardi

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02 Aprile 2024 - 05:30

Cremona maglia nera, ma i veleni calano ovunque

CREMONA - Cremona ancora maglia nera in Lombardia per la qualità dell’aria: nel 2023 sono stati 72 i giorni di superamento dei limiti per le PM10, peggior dato regionale.
Il Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente (SNPA) – costituito dall’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) e dalle Agenzie ambientali di Regioni e Province autonome – ha di recente presentato il ‘Rapporto Qualità dell’aria in Italia 2023’. Sotto la lente dell’istituto i particolati PM10 e PM2.5, quelle particelle dallo spessore microscopico sospese nell’aria che incidono sulla nostra salute finendo nelle vie respiratorie, e il biossido di azoto, gas tossico prodotto dalla combustione di derivati fossili.

Se il dato generale per la nostra città relativo alle PM10 è in timido miglioramento, con un valore medio annuo di 33 microgrammi per metro cubo sotto il limite di 40 µg/m3 stabilito dalla Direttiva Europea, i numeri che riguardano gli sforamenti giornalieri confermano un trend negativo: 72 giorni alla stazione di Soresina, in fondo alla classifica regionale insieme a Rezzato, seguiti dai 62 di Mantova e dai 50 di Spinadesco e Crema. La prestazione cremonese si inserisce però in un andamento positivo registrato da Arpa a livello nazionale.

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«Il 2023 sembra modificare in senso positivo l’andamento tendenziale. Infatti da una prima analisi emerge una riduzione media di circa il 15% dei livelli annuali registrati nel 2023 rispetto alla media del decennio 2013-2022. Anche in termini di rispetto del valore limite giornaliero si osserva un progressivo aumento del numero di stazioni dove il limite è rispettato (89% rispetto al 63% del 2013 e all’80% del 2022)».

Anche per quanto riguarda le PM 2.5 Cremona si colloca, unica in Lombardia con un valore medio di 24 µg/m3, in fondo al report seguita da Bergamo (23 microgrammi per metro cubo), Lodi e Brescia (entrambi a 21 µg/m3). Migliori in regione le province della fascia montana con 7 µg/m3 per Lecco e 9 µg/m3 nella stazione di Bormio, in provincia di Sondrio, che beneficiano di una posizione sopraelevata, speculare alla collocazione geografica di Cremona al centro della conca della Val Padana.

Situazione diversa per quel che riguarda il dato del biossido di azoto: Cremona scende a metà classifica con 25 µg/m3 in città e a 18/19 µg/m3 rispettivamente nelle stazioni di Corte de’ Cortesi e di Spinadesco. Dati lontani dai numeri dei grandi capoluoghi regionali: Milano guida la classifica del gas prodotto dalla combustione dei motori di automobili e altri veicoli con 44µg/m3, seguita dai 42 µg/m3 di Cinisello Balsamo e dai 41 µg/m3 dei nostri ‘vicini di casa’ bresciani. Numeri evidentemente influenzati dall’alta densità abitativa e dal conseguente traffico automobilistico sui territori più popolosi.

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