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PASQUA. I RITI DELLA TRADIZIONE

«Un mondo nuovo accolga gli ultimi»

A Crema monsignor Gianotti ha esaltato l’esperienza cristiana: «Dare noi stessi offre la speranza di un cammino pieno di luce»

Giovanni Ricci

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01 Aprile 2024 - 19:18

«Un mondo nuovo accolga gli ultimi»

CREMA - Nella cattedrale di Crema il Pontificale pasquale, terminato dopo mezzogiorno con la benedizione e l’indulgenza plenaria del vescovo, Daniele Gianotti, ha coronato la Settimana Santa.
Durante la veglia del sabato sera, un’emigrata - Maria Violeta, di Casale Cremasco - ha ricevuto dalle mani del vescovo prima il Battesimo e poi la Cresima, dopo un cammino catecumenale conseguito con don Luciano Pisati, il sacerdote che, con don Luigi Agazzi, ha affiancato lo stesso monsignor Gianotti durante la Via Crucis del venerdì per le vie di Crema.

Nel corso della cerimonia celebrata durante la notte pasquale, al canto del Gloria e al suono a distesa delle campane, il pensiero dei fedeli è andato alla Resurrezione come simbolo di riparazione. Durante l’omelia, il vescovo Gianotti ha voluto abbinare la fuga delle donne spaventate davanti al sepolcro privo del corpo di Gesù al sacramento del battesimo che poi ha impartito a una donna.

«Al di là di tutto, risplende la luce di Cristo risorto, di colui che ha dato se stesso per noi e per sempre ci offre la speranza di camminare in una vita nuova», ha detto il vescovo. Rivolgendosi poi a Maria Violeta, ha detto: «Grazie per aver intrapreso questo cammino. La nostra Chiesa accoglie con gioia il tuo desiderio di diventare cristiana». È stato un momento particolarmente commovente, scandito da queste parole del presule: «Possa tu gustare quanto è buono il Signore e possa tu tornare frequentemente a nutrirti di questo cibo santo».

La messa solenne delle 11 di domenica è stata concelebrata con don Ersilio Ogliari, presidente del capitolo, e dal parroco don Angelo Frassi, in un duomo di nuovo affollato. A pochi metri, proprio davanti al Comune, era presente un equipaggio della polizia, sulla base del protocollo di prevenzione voluto dal ministero dell’Interno. Nella sua omelia, il vescovo Gianotti ha sottolineato una serie di passaggi, incluso il conferimento del doppio sacramento compiuto a mezzanotte.

«La pietra di fondazione di un Mondo nuovo. Dio è andato controcorrente scegliendo Gesù. Dobbiamo puntare su Cristo come fondamento di vita, che si è identificato con tutti: gli scartati, i dimenticati», facendo riferimento alle parole, di poche ore prima, pronunciate da papa Francesco.

«Mi sia consentito, prima di chiudere, di rivolgere un pensiero ai carcerati», ha concluso il presule. Una celebrazione che, come la precedente del sabato notte, è stata accompagnata dal coro ‘Cavalli’ della cattedrale, diretto dal maestro Nicola Dolci, con canti davvero profondi e ben eseguiti, durante i quali anche vescovo, a tratti, ha cantato.

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