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CREMONA. L'OPINIONE

L'ex magistrato Grillo: «Sì ai test psicoattitudinali»

«Alcuni colleghi perdono il contatto con la realtà, qualcuno si sente il padreterno»

Francesca Morandi

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fmorandi@laprovinciacr.it

28 Marzo 2024 - 18:32

L'ex magistrato Grillo: «Sì ai test psicoattitudinali»

CREMONA - L’Anm è insorta e preannuncia mobilitazioni. Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, tira dritto. Nella polemica accesa sui test psicoattitudinali per i magistrati previsti a partire dal 2026, c’è un’ex toga assolutamente favorevole: Carlo Maria Grillo, ex procuratore e presidente del tribunale di Cremona (la sua città di adozione), giudice della terza sezione della Corte di Cassazione, presidente della corte d’appello di Trento, ma anche presidente della commissione esaminatrice del concorso per magistrato nel 2004.

Intervistato da 'Il Tempo', Grillo ha dichiarato: «Non comprendo la levata di scudi dei colleghi che si oppongono per partito preso a questa forma di controllo rappresentata dai test psicoattitudinali». L’ex magistrato ritiene che i test «possano essere utili a patto che siano scientificamente inoppugnabili. A mio avviso, questi controlli sarebbero ancora più opportuni dopo circa dieci anni di attività».

Perché «molti colleghi per varie ragioni di natura psicologica, a cominciare, ad esempio, da motivazioni di troppa autostima per così dire, perdono la visione complessiva del mondo reale. Nei miei quarant’anni di lavoro come magistrato ho conosciuto tanti colleghi così. Alcuni colleghi perdono il contatto con la realtà. Qualcuno si sente una specie di padreterno, infallibile. Altri coltivano vere e proprie manie. Per questa ragione non sono contrario ai controlli, soprattutto per chi, come i magistrati, gestisce un grande potere».

Grillo avverte: «Sui test non devono però esserci fraintendimenti. L’esaminatore deve avere la massima professionalità, altrimenti il cortocircuito tra controllore e controllato sarebbe dietro l’angolo». Sul concorso che ha presieduto nel 2004 (il primo con doppia sede, a Milano e a Roma) Grillo ha affermato: «C’erano 40.000 iscritti e all’epoca abbiamo fatto fatica a promuoverne 300. Ci siamo trovati di fronte ad un’ ignoranza estesa, molti candidati avevano semplicemente fatto un tentativo. Direi alla carlona. Inutile negare che la scrematura vera avviene nelle prove scritte. Anche l’esame orale, a causa della mole di materie da studiare, non scherza. I test psicoattitudinali, se verranno effettivamente introdotti tra le prove scritte e quelle orali, avranno senso».

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