L'ANALISI
28 Marzo 2024 - 08:26
CREMONA - Insegna alle bambine e alle signore la decorazione con la cera d’api delle uova pasquali, tramandando una tradizione della sua terra, la Bucovina, nel nord est della Romania. Là le uova «sono simbolo della resurrezione cristiana celebrata nella imminente Pasqua». Pezzi unici, opere d’arte, le sue. Lo chiamano un po’ dappertutto. Il 21 marzo scorso, addirittura da Solbiate Olona (Va), nel quartiere generale del Corpo d’Armata di Reazione Rapida della Nato. Ciprian Ilie Zancu, 48 anni, da 15 a Cremona, operaio alla Magic Pack di Gadesco, talentuoso artista autodidatta, ha tenuto un workshop alle mogli dei militari. Ventitré allieve: francesi, spagnole, americane, canadesi, due italiane. E tre bimbi.
«È stato un onore, una esperienza unica». Tutto è nato perché al Consolato romeno di Milano, Ciprian è registrato come artista, già conosciuto per le mostre delle sue icone e per le sue uova decorate.
«A Solbiate Olona fanno laboratori per le mogli dei miliari — spiega l’artista —. Hanno chiamato al Consolato: ‘Conoscete per caso qualcuno che fa le uova dipinte a mano?’ ‘Sì, una persona di Cremona’». Ciprian è stato contattato dalla signora Mioara Sarb «che ringrazio, insieme a suo marito Florin per questa opportunità. E ringrazio il Console Gabriel Ungureanu e sua moglie Lucica Tudoran per la fiducia accordata. Non ultimo, un ringraziamento a Silvica Simonca, fondatore dell’associazione Orizzonti Latini per il sostegno».
Sposato e padre di due figli, la femmina di 13 anni e il maschio di 10, maniaco della precisione, Ciprian è partito alle sei del mattino con la figlia: due ore di lezione, dalle 10.30 alle 12.30. «Ho fatto una bella figura».
Nato e cresciuto a Fălticeni, maturità al liceo sportivo, la passione per il calcio (ci ha giocato e tifa Inter), Ciprian ha piedi buoni e, soprattutto, mani d’oro. Un talento naturale, il suo, messo a frutto dopo il diploma in una fabbrica che produceva oggetti in vetro. Lui li dipingeva. E sempre in Bucovina ha cominciato a dipingere icone su vetro: capolavori. Ha continuato anche in Italia: prima di arrivare a Cremona «la mia seconda culla», è stato in Sicilia. Dopo le icone, gli è venuta l’idea di provare con le uova pasquali.
«Da 150 anni, le nostre nonne il giovedì prima della Pasqua le decoravano. È una usanza che trae origine da una leggenda: si dice che la Vergine avesse portato sul Calvario un cestino di uova, perché i soldati liberassero suo figlio. Le uova si macchiarono del sangue di Gesù e da allora per ricordare la morte e la resurrezione di Cristo da noi c’è l’usanza di dipingere e regalare le uova».
Un’estate, Ciprian era in Bucovina, famosa per i suoi monasteri ortodossi con affreschi esterni dichiarati Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. In uno di quei monasteri ha acquistato due chisite, utensili in legno per decorare le uova con la cera d’api. Li ha messi in auto, nel cassetto dove si tiene il libretto. E lì ci sono rimasti per un po’. Finché a Pasqua di cinque anni fa li ha presi e «per divertimento» si è cimentato «passo dopo passo e con difficoltà: alcune volte ho chiesto aiuto su Facebook alle signore della Bucovina».
Tecnica complessa. «Utilizzo la chisita per tracciare il disegno con la cera d’api riscaldata. Poi applico i colori a strati successivi». I motivi decorativi vanno dalla croce agli elementi geometrici e naturalistici, dai corpi celesti ai simboli dei Monasteri di Bucovina. La sua fama ha varcato i confini di Cremona.
«Se ho raggiunto questo livello, lo devo a padre Doru Fuciu, purtroppo scomparso circa un anno fa». Padre Fuciu guidava la comunità ortodossa romena, nella chiesa di Borgo Loreto. Lì teneva in mostra le opere di Ciprian.
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