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LA STORIA

Con il test del dna ritrova la mamma biologica

La 29enne Daniela Della Frera, adottata a 4 anni da una famiglia cremasca, la riabbraccia in Romania

Stefano Sagrestano

Email:

stefano.sagrestano@gmail.com

10 Marzo 2024 - 05:20

«Con il test del dna ho ritrovato la mia mamma biologica»

Daniela Della Frera con la madre biologica Rudica in Romania

CREMA - Conoscere la propria madre naturale a 27 anni, grazie ai social: è la storia di Daniela Della Frera, quasi 29enne (li compirà domani) che vive in città, lavora nel settore cosmetico e ha frequentato l’artistico Munari. Abita con i genitori adottivi, entrambi cremaschi, figlia unica amatissima. Fino al 2022 sapeva di avere origini romene e di essere stata in orfanotrofio sino a quando aveva quattro anni.

«Mia mamma mi ha raccontato tutto fin da piccola; mi diceva: non ti ho portata in grembo, ma ti porto nel cuore». Per Daniela erano ricordi lontani nel profondo della memoria. Diventando grande, la voglia di scoprire di più sul suo passato è cresciuta con lei. C’era anche un fattore che aumentava questa curiosità: come le dicono un po’ tutti, i suoi tratti somatici sembrano più quelli di una ragazza di origine sudamericana. Poi la svolta. Un test del dna regalatole per Natale da un’amica.

«Semplicissimo, è un tampone salivare. L’ho fatto e inviato in Germania. I risultati non mi hanno lasciato dubbi, sono al 100% romena. Da sempre ho voluto sapere chi fosse la mia famiglia biologica, tante volte l’impotenza di fronte alla grandezza di questo mondo mi faceva stare in bilico se continuare a sperare, o meno. Mi ha rintracciata grazie al test messo in rete da una mia cugina risultata di secondo grado, anche lei adottata, che a sua volta mi ha consigliato di contattare una pagina social. Grazie ai documenti in mio possesso e alla segnalazione da parte della mia famiglia biologica è avvenuto il miracolo. In tutto questo tempo anche loro mi stavano cercando».

Daniela — racconta — nel 2022 è stata quindi in Romania dove ha conosciuto la madre Rudica, che vive in una piccola cittadina a due ore e mezza da Bucarest e ha saputo di avere altri sei tra fratelli e sorelle. Lei era la penultima, portata in orfanotrofio nella seconda metà degli anni Novanta, insieme alla sorellina Claudia, di un anno più piccola. «Ho ritrovato anche lei, l’ha adottata una famiglia americana, vive negli Stati Uniti, in Michigan, è sposata e ha tre figli. Ci siamo conosciute un anno fa, adesso manteniamo contatti costanti».

Nel frattempo, Daniela ha ricostruito i primi anni della sua vita. «Mi ricordavo poco o nulla dell’orfanotrofio a Bucarest. La nostra famiglia era povera, era l’unico modo per permetterci di crescere. Dopo la caduta della dittatura tutto il Paese era in difficoltà. Purtroppo, qualcuno ne ha approfittato: chi gestiva quell’asilo-orfanotrofio ha separato me e mia sorella per darci in adozione. Mia madre e mio padre, scomparso dieci anni fa, venivano a farci visita e un giorno non ci hanno più trovate. Approfittando del fatto che mia madre fosse analfabeta, le avevano fatto firmare un foglio in cui autorizzava le adozioni. Lei pensava fosse il documento per confermare la nostra permanenza».

Un dolore immenso, ma anche una storia di speranza, quella di Daniela e Claudia, arrivate piccolissime in un mondo tutto nuovo e pieno d’amore. «Avevo solo quattro anni quando sono stata adottata — conclude Daniela — con mamma e papà siamo legatissimi, sono venuti con me in Romania, hanno voluto condividere tutto».

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