L'ANALISI
05 Luglio 2013 - 12:06
CREMONA - Nella notte tra il 7 e l'8 giugno, in via Tofane, aveva colpito con un pugno violentissimo una giovane cremonese e le aveva sottratto portafogli e cellulare prima di dileguarsi in auto: ora il colpevole - G.P. 48enne originario della Basilicata e residente in provincia di Lodi - è finito in carcere a Como al termine dell'indagine condotta dagli uomini della terza sezione della squadra mobile coordinata da Gianluca Epicoco. Le accuse a carico dell'uomo sono di rapina ed estorsione: il malvivente (pluripregiudicato per fatti di droga e reati contro il patrimonio) era infatti riuscito a rintracciare la ragazza chiedendo denaro in cambio della restituzione del telefonino.
L'inchiesta degli uomini della polizia ha stretto il cerchio attorno al 48enne sulla base sia delle testimonianze della giovane vittima (letteralmente sconvolta dopo l'aggressione, avvenuta mentre attendeva il fidanzato a bordo della propria vettura) che di alcuni frame catturati dalle telecamere presenti nei dintorni della zona teatro della rapina. Al momento dell'identificazione l'uomo si trovava in un carcere della Svizzera, imprigionato per non avere rispettato un posto di blocco in terra elvetica. Quando i militari svizzeri hanno condotto il delinquente a Ponte Chiasso, i colleghi cremonesi hanno rinvenuto nelle sua tasche proprio il cellulare sottratto alla ragazza cremonese in quella notte di terrore.
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