L'ANALISI
24 Febbraio 2024 - 09:13
Emiliano Magni con la nonna Maria
GRONTARDO - Nell’aprile del 2002, quando la mamma Gigliola morì, Emiliano era un bambino. Lei aveva 39 anni, lui poco più di una decina. Da allora ha vissuto col papà Giancarlo e la nonna Maria e non è passato un solo giorno senza che il pensiero arrivasse lì, alla mamma. A loro sono dedicate in queste ore le lacrime della gente del paese insieme al dolore, come sempre avviene in questi casi: la tragica morte nell’incidente di Casalmorano toccata in sorte a Emiliano Magni, 32 anni, ha colpito tutti. «Ciao Emi sei stato e sarai sempre la luce della mia vita. Salutami la mamma», ha scritto il papà Giancarlo nel necrologio, mentre ancora si attende di sapere la data e l’ora dei funerali. Parole che arrivano direttamente in fondo al cuore: «Per me sarà sempre il mio ragazzo d’oro — dice Giancarlo —, si prodigava per tutti, a cominciare dalla nonna Maria che accompagnava all’oratorio o in chiesa. Ha sempre saputo farsi voler bene, lo so, io sono il papà ed è logico che dica questo, ma è la verità, lo sanno tutti, Emi era davvero così».
Tra le sue passioni, il calcio, gli amici, la Cremonese, che gli dedicherà un mazzo di fiori allo Zini e lo ha ricordato su Facebook, mentre oggi la Primavera scenderà con il lutto al braccio.
«Il calcio ha rappresentato molto per lui, sin dai tempi in cui giocava nelle giovanili della Cremonese. Sono stati momenti molto belli, gli hanno dato forza, sicurezza, energia. Gli piaceva andare allo stadio in casa e in trasferta, così come amava stare insieme agli amici, nella squadra del paese».
Giovedì la tragedia assurda. «Mi ha detto: papà, quando esco dal lavoro vado direttamente a fare il tagliando della moto, non passo da casa. È uscito dalla Foma di Pralboino dove lavorava e si è diretto vicino a Casalmorano, per il tagliando dello scooter che aveva da poco tempo. Gli mancavano si è no duecento metri».
Ma il destino quando vuole essere crudele, sa esserlo fino in fondo. «Forse se fosse passato da casa a mettere giù lo zaino, come al solito, non sarebbe successo nulla, chissà. Il fatto è che che in questo momento è difficile parlare e dire qualsiasi cosa che abbia un senso. Penso alla nonna: Emi ha vissuto sempre molto vicino a lei che oggi ha 90 anni. Ha sempre mostrato una grande caparbietà, ha affrontato la perdita di una figlia, ha trovato in suo nipote la forza per andare oltre: oltre il dolore, oltre il senso delle cose che in tanti momenti sembrava non esserci. Ma c’era Emi che ci riempiva la vita. Adesso invece la casa è già vuota».
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