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L'indagine dopo l'inseguimento: carico di cocaina per i pusher del Cremasco

Proseguono le indagini sul nordafricano inseguito da Spino a Bagnolo con mezzo etto di droga pura

Cristiano Mariani

Email:

cmariani@laprovinciacr.it

22 Febbraio 2024 - 19:12

L'indagine dopo l'inseguimento: carico di cocaina per i pusher del Cremasco

La Mazda finita fuori strada alle porte di Bagnolo Cremasco dopo essere stata inseguita dai carabinieri sin da Spino d’Adda

CREMA - Dodicimila euro in cocaina purissima, pronta per essere tagliata, ricavandone così almeno duecento dosi. Col passare delle ore, si fa sempre più largo, tra i carabinieri del comando provinciale, la convinzione d’aver interrotto uno dei canali di approvvigionamento dei pusher cremaschi. E che il ventitreenne di origine nordafricana, arrestato martedì dopo un inseguimento da brividi lungo la Paullese, fosse un corriere. Al servizio di un’organizzazione. Insomma, una pedina dei grossisti del Milanese, area dove peraltro risulta residente il giovane.

Il mezzo etto di stupefacente che si portava appresso e per difendere il quale non ha esitato a imboccare contromano un rondò dietro l’altro, nel tentativo di distanziare la pattuglia che l’aveva agganciato alle porte di Spino d’Adda, non era del resto abbinato a nulla per la pesatura. E non c’erano neppure le classiche bustine di plastica per confezionare le dosi. Senza dimenticare il fatto che il ragazzo presenti tutte le caratteristiche del perfetto ‘cavallino’, ossia trasportatore, per ricorre al gergo dello spaccio.

In regola con le norme sul soggiorno, era al volante di un’auto, una Mazda di recente immatricolazione, intestata a un italiano, ora finito sotto la lente degli investigatori. Che intendono scoprire se si possa trattare di un prestanome o comunque, in caso contrario, il motivo per il quale abbia messo a disposizione la station wagon al nordafricano che, non parlando la lingua, ha avuto gioco facile nel trincerarsi dietro un silenzio inespugnabile. Custodendo, quindi, il mistero su provenienza e destinazione della droga. Anche se, al riguardo, i carabinieri hanno pochi dubbi sul fatto che fosse attesa a Crema.


Conclusa l’udienza di convalida, il giovane è stato rimesso in libertà con il solo obbligo di firma in caserma. Ma ben difficilmente, essendo ormai ‘bruciato’ — per dirla sempre nel gergo — gli verranno affidati nuovi carichi. E ben lo sapeva, considerato che, una volta uscito di strada alla periferia di Bagnolo, ha tentato di scappare anche a piedi, senza lesinare spintoni ai carabinieri che lo hanno inseguito e comunque riusciti a bloccarlo, prima che scavalcasse il muro di recinzione di una villetta. Nel cui giardino, con ogni probabilità, si sarebbe nascosto. Solo in auto, nell’orario di massimo traffico lungo la Paullese (erano le 18), non è dato sapere cosa abbia attirato l’attenzione dei componenti della pattuglia, che gli ha intimato l’alt sull’ex statale.

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