L'ANALISI
20 Febbraio 2024 - 19:39
ACQUANEGRA - Con la scomparsa di Gianfranco Brambati il paese perde un altro importante pezzo di storia. Se n’è andato a 84 anni, dopo aver lottato contro il male silenzioso che aveva cominciato a minare la sua fibra cinque anni fa. Legatissimo al paese natale, lo ha servito a lungo nello sport e nel sociale. Con gli amici Costantino Zorza e Luigi Cofferati aveva fondato nel 1970 la società sportiva Acquanegra, oggi guidata dal figlio Stefano.
Numerosi gli incarichi da lui ricoperti in seno al club grigiorosso: dirigente, allenatore degli adulti e dei giovani sempre con buoni risultati, consigliere, presidente e poi presidente onorario, ma soprattutto grande lavoratore. «La manutenzione del campo sportivo – ricorda con giustificato orgoglio il figlio – era di sua esclusiva pertinenza; ha sempre svolto i suoi ruoli per amore del proprio paese e malgrado il curriculum e il diploma di allenatore conseguito a Coverciano nel 1970 gli avessero riservato una carriera diversa, aveva sempre rinunciato alle lusinghe ripetendo sempre questa frase: Ciò che ho fatto è solo per orgoglio personale e lo metto a disposizione del mio paese».
Legame che lo aveva indotto anche a candidarsi alla carica di sindaco, competizione elettorale che aveva perso per una manciata di voti. «Gli era comunque rimasto l’entusiasmo di collaborare con l’amministrazione comunale che aveva vinto le elezioni – continua il figlio – fondando il ‘Gruppo Volontari di Acquanegra e Fengo», del quale fu presidente fino a quando la salute glielo ha permesso. Gianfranco oggi se ne va donando le proprie cornee quale ultimo atto di altruismo. I funerali si terranno giovedì alle 10 nella chiesa di Acquanegra.
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