L'ANALISI
15 Febbraio 2024 - 05:10
Una immagine delle celebrazioni per i 90 anni della sezione Combattenti e reduci di Sesto
ANNICCO - È ‘scisma’ nell’Associazione Combattenti e reduci della provincia di Cremona. La sezione di Annicco se ne va, assieme a Cappella Cantone, San Bassano e ad altri gruppi cremonesi e cremaschi. Le notizie sono ancora frammentarie, ma i rumors parlano di almeno una decina di paesi coinvolti nel divorzio dall’Associazione guidata a livello provinciale dal 2021 da Giovanna Ginelli di Casaletto Vaprio, succeduta a Mauro Bodini di Soncino, per anni storica guida del sodalizio d’arma.
Il malessere, a quanto pare, viene da lontano. «In questi ultimi anni — spiega Giuseppe Stringhetti, segretario del gruppo annicchese — diverse sezioni comunali hanno chiuso per mancanza di adesioni, mentre altre sono state commissariate, tra cui Annicco e San Bassano (un paio di anni fa, ndr). In questi ultimi casi vengono azzerate le cariche e il funzionamento della sezione passa sotto l’egida dei vertici provinciali. Nel 2023 noi di Annicco non abbiamo più rinnovato le tessere (una quarantina, ndr) perché riteniamo che lo statuto nazionale sia troppo vincolante e impegnativo per questioni gestionali, mentre sul fronte organizzazione di eventi e iniziative non ci sono mai stati problemi. La nostra, voglio sottolinearlo, non è una rivolta contro la presidente, ma contro il sistema organizzativo centrale complicato e farraginoso. Per questo parecchie sezioni stanno meditando di formare un sodalizio combattentistico d’arma alternativo a livello provinciale».
Gli scissionisti sono già a buon punto: hanno già trovato un nome, definito un logo e scelta la bandiera. Al momento è in fase di elaborazione lo statuto, cui con ogni evidenza seguirà la fondazione e la nascita effettiva del nuovo gruppo. Che si chiamerà Associazione Cremonese Combattenti Reduci e Simpatizzanti. Non sarà solo una differenza di nome e di simboli, ma anche di sostanza, in quanto il sodalizio non farà parte delle Onlus bensì delle Ast, ovvero delle associazioni del terzo settore, costituite da volontari e comunque soggette ad altre norme.
Annicco ormai ha deciso: «Abbiamo restituito la fascia del presidente — precisa il 77enne Stringhetti — e il nastro azzurro della sezione. Ma la bandiera, almeno quella, vorremmo tenercela, come ho scritto alla presidente Ginelli e al nostro sindaco. È quella originale di mezzo secolo fa, quando la sezione venne fondata e, sebbene ce l’abbiano richiesta, trovo giusto che rimanga patrimonio annicchese. Poi voglio rassicurare i compaesani: noi restiamo affratellati alla Pro loco, che sosteniamo, e che ci sostiene nelle attività e nei programmi. Proporremo comunque iniziative in paese: sicuramente per il 25 Aprile e poi lezioni e incontri con gli studenti della terza media a Paderno Ponchielli (frequentata anche dai ragazzi di Annicco, ndr) per parlare della Resistenza e della guerra di Liberazione».
«Ormai non si torna più indietro — ribadisce Sergio Fontana di Cappella Cantone, già presidente a San Bassano (che contava una ventina di tesserati e una ottantina di simpatizzanti un paio d’anni fa secondo lo stesso ex leader locale) e sfidante nel 2021 di Ginelli alle elezioni provinciali —. È in avanzata fase di costruzione una nuova associazione libera e indipendente, al di là della burocrazia alternativa a quella di Cremona, troppo restrittiva e con uno statuto da capestro».
Per Stringhetti la svolta è necessaria: «Questa Associazione — conclude — come altre, è composta in gran parte da persone di una certa età, spesso figli e nipoti di soldati, che va pian piano assottigliandosi. L’avere un sodalizio con norme statutarie così complesse è controproducente e, invece di avvicinare, allontana anche chi vorrebbe iscriversi».
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