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LA STORIA

Per Albertosi un cuore ‘come nuovo’

L’intervento realizzato dal cardiochirurgo cremonese Castriota al Maria Cecilia Hospital di Cotignola

Nicola Arrigoni

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narrigoni@laprovinciacr.it

09 Febbraio 2024 - 05:25

Per Albertosi un cuore ‘come nuovo’

Il cardiochirurgo Fausto Castriota e Ricky Albertosi

CREMONA - «Sono interista, ma malgrado ciò posso dire che Ricky Albertosi è stato un punto di riferimento per la mia infanzia. Tifavo il Cagliari negli anni in cui Albertosi vi militava insieme a Gigi Riva, ricordo ancora la partita che vidi a San Siro quando il Cagliari sconfisse il Milan per due goal a uno. Poi, più avanti, sono passato all’Inter, forse in risposta alla fede milanista di mio padre».

Passioni calcistiche a parte, così si racconta il cardiologo cremonese Fausto Castriota, classe 1962, responsabile del laboratorio di cardioangiologia diagnostica ed interventistica al Maria Cecilia Hospital, ospedale di Alta Specialità a Cotignola di GVM Care & Research, che all’ex portiere del Milan ha dato una nuova vita.

Castriota è un numero uno e Albertosi, 84enne che di numeri uno è esperto, gli deve un ‘cuore nuovo’, grazie a un innovativo e mininvasivo intervento cardiaco.

Fausto Castriota ha frequentato il liceo Manin, si è laureato in medicina a Milano e ha conseguito due specializzazioni in cardiologia e radiologia a Bologna con periodi di studio in Arizona negli Stati Uniti.

«Albertosi è arrivato al Maria Cecilia Hospital su consiglio del nipote medico e del collega cremonese Andrea Rizzi – prosegue -. Il quadro clinico appariva assai complesso, con due infarti alle spalle l’approdo in sala operatoria è stato preceduto da un lavoro preparatorio articolato. Albertosi presentava una dilatazione del ventricolo sinistro che con il tempo ha portato al malfunzionamento della valvola mitrale. Era necessario intervenire chirurgicamente, ma con particolare cautela».

A questa cautela ha corrisposto una metodologia specifica di intervento definita «MitraClip, che ha il vantaggio di riparare la valvola mitrale senza utilizzare la circolazione extra-corporea — spiega —. Si inseriscono attraverso la vena femorale delle ‘mollettine’ che riassestano i lembi non funzionanti della valvola e tutto questo viene fatto a cuore battente, con una ripresa post operatoria rapida. Albertosi è entrato in sala operatoria il 19 dicembre scorso ed è uscito dall'ospedale il 21 con la possibilità di fare il Natale a casa e ricondurre una vita pressoché normale per un uomo della sua età. Il grande vantaggio di un intervento come quello del MistraClip è nel recupero veloce. A distanza di meno di due mesi Albertosi riesce a fare le scale e a camminare a lungo, cosa che prima dell’intervento gli era diventato impossibile».

L’intervento a cui è stato sottoposto è ancora una rarità: «MitraClip è una metodica che viene eseguita nel mondo già dal 2003 (primo caso eseguito in Brasile); tuttavia i numeri sono ancora abbastanza contenuti: nel 2023 sono stati solo 1.400 gli interventi di MitraClip in Italia, una cifra decisamente inferiore rispetto ai volumi della cardiochirurgia tradizionale open, ovvero che prevede l’apertura del torace», conclude Castriota.

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