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SCANDOLARA RAVARA. IL CASO

Causa Italservizi, paga la vecchia giunta

Ex sindaco, assessori e segretario degli Anni '90 dovranno rimborsare 120mila euro

Davide Luigi Bazzani

Email:

davideluigibazzani@gmail.com

06 Febbraio 2024 - 16:51

Causa Italservizi, paga la vecchia giunta

Una giunta del 1991

SCANDOLARA RAVARA - Quando ormai la pluridecennale vicenda del rilevatore di velocità installato e poi fatto rimuovere sembrava definitivamente conclusa, ecco arrivare il conto, salato, della Corte dei Conti nei confronti di sindaco, segretario comunale e due assessori in carica all’epoca dei fatti (si parla dell’inizio degli anni ’90): 120mila euro — 30mila ciascuno — per danno erariale. Una vera doccia fredda per gli ex amministratori.

LA PRIMA CAUSA

Tutto era partito con la causa iniziata il 7 aprile 1993, con la quale la Italservizi Srl di Desenzano del Garda (nel frattempo fallita) nel 1992 aveva convenuto davanti al Tribunale il Comune di Scandolara Ravara, chiedendo la risoluzione per grave inadempimento del contratto di appalto per il noleggio di una apparecchiatura di misurazione della velocità. L’incarico affidato il primo luglio 1991 dall’amministrazione comunale scandolarese fu infatti poi revocato. Una decisione che innescò la reazione della ditta, all’epoca presente in diversi Comuni con i propri dispositivi, con la citazione in giudizio.

LA CONDANNA DEL COMUNE

Nell’estate del 2016, il Comune, risultato soccombente sia in primo che in secondo grado, venne condannato con una sentenza definitiva della Suprema Corte di Cassazione al risarcimento del danno. Sulla base della sentenza di condanna esecutiva, il Comune «può essere sottoposto a procedimento di esecuzione forzata con conseguente arresto dell’attività istituzionale dell’ente». Tutta la questione fu travagliata. Ad esempio, dopo la sentenza di appello, il Comune fece ricorso a un decreto che gli consentì di prendere tempo, escludendo dall’esecuzione forzata le somme di competenza degli enti locali destinate al pagamento delle rate dei mutui, delle retribuzioni al personale dipendente e degli oneri previdenziali per i tre mesi successivi. Tra i vari passaggi ‘intricati’ della storia, c’è da ricordare che il Comune presentò ricorso in appello non sapendo che nel frattempo però la ditta era fallita a Brescia. Questo portò alla conferma della condanna di primo grado, perché il ricorso contro il fallimento Italservizi, secondo la Corte, era stato presentato in ritardo. Di qui il ricorso in Cassazione, da cui il Comune uscì sconfitto.

IL DEBITO EXTRABILANCIO

Durante il consiglio comunale del 30 luglio 2016, nell’ambito della seduta relativa all’assestamento del bilancio, il Comune accertò l’esistenza di un debito extrabilancio, a seguito della comunicazione pervenuta dallo Studio Legale Mina, difensore della Italservizi, quantificato dalla controparte in 143.387,52 euro. Un debito poi riconosciuto e con un successivo atto di variazione è stato finanziato con avanzo di amministrazione. Il Comune infatti, aveva accantonato una parte di somme proprio in vista di una sentenza che prima o poi sarebbe potuta arrivare ancora una volta sfavorevole. Grazie a quel ‘tesoretto’, il Comune assolse i suoi obblighi.

GLI ATTI DELLA CORTE

Il sindaco dell’epoca Velleda Rivaroli, vista la attestazione di un debito fuori bilancio, secondo quanto previsto dagli obblighi di legge, trasmise tutti gli atti alla Corte dei Conti, che ora si è pronunciata in via definitiva. L’ingiunzione di pagamento è stata inviata all’ex sindaco Antonio Borghesi, in carica dal 1990 al 1995, ora 89enne, all’ex segretario comunale Franco Nardone e agli ex assessori Carlo Pasquali e Palmiro Paini. Il Comune era stato inizialmente condannato a pagare 115.341,92 euro alla Italservizi srl. La Corte di Appello di Brescia aveva poi rigettato l’istanza di sospensione dell’efficacia della sentenza di primo grado e confermato il pronunciamento. Il Comune aveva quindi chiesto la sospensione dell’efficacia intendendo presentare un ricorso in Cassazione, cosa poi fatta ma che si tradusse in una sconfitta per l’amministrazione comunale.

IL SINDACO

«Sinceramente mi dispiace molto che sia finita così, tra l’altro a distanza di oltre trent’anni, per una decisione amministrativa che all’epoca sarà stata valutata da chi era in carica - è il commento del sindaco Roberto Oliva -. A me non pare giusto questo epilogo, ma temo che purtroppo non si possa più fare nulla».

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