L'ANALISI
06 Febbraio 2024 - 16:30
CREMA - Niente da fare, non c’è pace per le biciclette in deposito all’interno della velostazione di piazza Martiri della Libertà, lasciate dai pendolari di treni e pullman. Nonostante i recenti accorgimenti anti furto messi a punto dal Comune, le due ruote continuano a sparire. L’ultimo episodio ieri, volatilizzata la mountain bike di un ragazzo, lasciata all’interno, tra l’altro legata con la catena al porta bici. Pare che a entrare in azione siano sempre i soliti due o tre personaggi conosciuti dalle forze dell’ordine, già denunciati in passato ma tutt’ora a piede libero. Gente che ha poco da perdere e dunque non si fa grandi problemi sul fatto di poter essere inquadrata dalle telecamere della videosorveglianza.
L’assessore alla Mobilità Franco Bordo conferma che il problema sicurezza è tutt’altro che risolto, non solo per la velostazione, ma anche per lo scalo ferroviario. «Da un punto di vista strutturale più di così non possiamo fare. In questi anni gli investimenti sono stati molteplici. La velostazione oggi è gratuita e con ingresso tramite tessera sanitaria. Inoltre è video sorvegliata. Serve più collaborazione da parte di tutti per fare in modo che non rimanga una zona franca».
Per lo scalo ferroviario il Comune ha firmato un contratto con una ditta di sorveglianza privata per le aperture e chiusure e con Rfi sono stati rivisti i sistemi di accesso ai servizi igienici, colpiti negli anni scorsi da ripetuti vandalismi. Da tempo le associazioni che vi hanno sede, come la Federazione ambiente e bicicletta, lamentano incuria e inciviltà. Non solo l’abbandono di rifiuti, ma anche danneggiamenti. L’attenzione delle forze dell’ordine verso l’area è costante, ma evidentemente c’è ancora chi continua nelle scorribande.
Per entrare nella velostazione, eludendo il sistema di sicurezza, chi ruba le biciclette può anche sfruttare l’ingresso di altri utenti: basta aspettare e infilarsi con una scusa, non appena un ciclista passa la tessera sanitaria sul lettore elettronico, facendo scattare la serratura. Per uscire, invece, c’è un maniglione antipanico. Da escludere che i ladri entrino ancora strisciando, com’era invece avvenuto in passato. A gennaio gli operai del Comune erano intervenuti posizionando le barre per chiudere la parte bassa della parete in liste di legno. Adesso le pareti esterne arrivano sino al terreno. Il Comune ha investito 5mila euro anche per altre misure anti intrusione. Poi la telecamera di videosorveglianza è stata protetta da possibilità di manomissione.
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