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SONCINO

«Losi ha portato il nome del borgo nel mondo»

Il ricordo del sindaco Gallina e del suo predecessore Pedretti dedicato al concittadino ed ex storico capitano della Roma

Andrea Niccolò Arco

Email:

andreaarco23@gmail.com

05 Febbraio 2024 - 18:01

«Il borgo insieme a Losi è andato in tutto il  mondo»

Losi alza la Coppa delle Fiere vinta con la Roma nel 1961

SONCINO - «Mino Losi ha portato il nome di Soncino in Italia e nel mondo attraverso le sue imprese calcistiche e il suo valore umano. Il nostro borgo perde un grande concittadino, una pagina di storia vivente. Profondo il cordoglio dell’amministrazione e grande la vicinanza ai suoi famigliari». Così Gabriele Gallina, sindaco della cittadina murata dove lo storico capitano della Roma era nato e ha vissuto prima di trasferirsi nella Capitale e sposare i colori giallorossi, ha voluto tributare un ricordo al compaesano appena scomparso, simbolo del calcio sul Tevere.

«Un uomo grande, una personalità straordinaria» aggiunge il suo predecessore, Francesco Pedretti, che aveva voluto ospitare Losi dieci anni fa, in filanda, in occasione della pubblicazione del suo libro biografico ‘Core de Roma’, com’era chiamato. L’ex opificio era gremito all’inverosimile e scoppiava di emozioni, di autografi e di bandiere. «Fu – rammenta il ‘Granduca’ – un incontro straordinario».

Dal rosso non s’è separato nemmeno per un istante. Ma dopo il bianco del suo gonfalone cittadino, ha sposato il grigio della Cremonese e infine il giallo della Lupa. Di cui è diventato simbolo indimenticabile. Il cordoglio dei sindaci soncinesi, non a caso, è stato accompagnato dal messaggio ufficiale della società capitolina: «Ci hai sempre amato, ti abbiamo sempre amato. Ciao Capitano, sarai nel nostro cuore per sempre». Giacomo ‘Mino’ Losi, ex calciatore e capitano della Roma, è morto all’età di 88 anni. Soprannominato ‘Core de Roma’, giocò con la maglia di una delle due squadre principali della Capitale dal 1954 al 1969, eccetto le stagioni dal 1957 al 1959. Diventò capitano nel 1960 ed è il terzo nella storia del club per presenze con la fascia, dopo Francesco Totti e Daniele De Rossi. In campo 386 volte, ha alzato due Coppe Italia e una Coppa delle Fiere.

Nato nel 1935 a Soncino, fino a 14 anni ha fatto la mezzala coi biancorossi. Nel 1951 è sbarcato a Cremona e due anni dopo è partito per la Città Eterna, giurando fedeltà alla maglia. Ha vestito anche l’Azzurro. Figlio adottivo del Colosseo, non si è mai dimenticato della rocca sforzesca. Tornava ogni qualvolta gli fosse possibile, anche e soprattutto per visitare i parenti e ritrovare gli amici d’infanzia. È considerato tra i più grandi calciatori soncinesi di sempre, con l’interista Renato Cappellini.

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Commenti all'articolo

  • fatacco_cr

    06 Febbraio 2024 - 14:44

    Un grande giocatore e una grande bandiera della Roma! Mai ammonito fino all'ultima partita con l'arbitro che si scusò per averlo fatto conoscendo il suo "curriculum", altri tempi!

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