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Accoltellamento in piazza Castello, la difesa: «È stato insultato, si è difeso»

Resta in carcere Massimo Caccini, l’operaio di 53 anni arrestato sabato sera dai carabinieri. Tentato omicidio è l’ipotesi d’accusa

Francesca Morandi

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fmorandi@laprovinciacr.it

31 Gennaio 2024 - 20:04

Accoltellato dopo una lite, terrore in piazza Castello

CREMONA - Resta in carcere Massimo Caccini, l’operaio di 53 anni arrestato sabato sera dai carabinieri dopo aver accoltellato all’addome un ventenne straniero, nei giardini di piazza Castello. Tentato omicidio è l’ipotesi d’accusa. Assistito dall’avvocato Gianandrea Balzarini, nell’interrogatorio di garanzia, il 53enne, che era in affidamento in prova ai servizi sociali, ha dato al gip la sua versione dei fatti accaduti intorno verso le 18.30.


Il ventenne era con due amici ai giardinetti, lo stesso dove il 53enne era solito portare il suo cane prima che morisse. L’uomo e i tre ragazzi non si erano mai visti prima. «Il mio assistito ha detto di essere stato insultato. Purtroppo, lì non ci sono telecamere. Ha spiegato di aver preso molte botte. Ed è pieno di botte. L’ho visto. ha il volto tumefatto. Lui voleva difendersi. Ha pensato alle chiavi. Ha messo le mani in tasca per prenderle». In tasca aveva, invece, un coltello. «Il mio assistito ha detto di esserselo dimenticato in tasca. Si tratta di un piccolo coltello, lungo 7 centimetri con il manico in legno. Lui si è difeso dall’aggressione. Ha riportato un taglio all’interno della mano destra, ma non è riuscito a vedere con che cosa. I tre ragazzi hanno detto di averlo aggredito solo per disarmarlo. Ma se uno ha il coltello, tu scappi. Ci sono molte cose che non tornano. Sto facendo indagini difensive».


Sabato sera, in piazza Castello sono intervenuti i carabinieri della sezione Radiomobile. Il ventenne era a terra, in gravi condizioni. Gli stessi militari hanno chiamato il 118 e sono arrivate altre pattuglie di rinforzo. Gli amici del ferito hanno indicato agli investigatori i un uomo che si stava allontanando. I militari lo hanno raggiunto e bloccato. Non aveva il coltello nei giardini. L’arma è sotto sequestro. Il ventenne è finito sotto i ferri all’ospedale Maggiore con uno squarcio nell’addome, «zona vitale» per il pm, che al gip ha chiesto i convalidare la misura della custodia cautelare in carcere per tentato omicidio. L’operaio resta a Cà del Ferro, detenuto in una cella dell’infermeria. 

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