L'ANALISI
27 Gennaio 2024 - 05:20
Il ponte in ferro sul fiume Oglio
CALVATONE - Ha aspettato, sperando che qualcosa si sbloccasse, «ma visto che tutto tace e nulla si muove adesso è giunto il momento di fare qualcosa». L’ex sindaco ed ex presidente del Parco Oglio Sud Enrico Tavoni ha deciso di impegnarsi in prima persona per accendere di più i riflettori sul ponte in ferro sull’Oglio, chiuso da mezzogiorno di venerdì 9 giugno, avviando una raccolta di firme. Il testo a supporto della petizione recita: «I seguenti cittadini e cittadine, consapevoli del grave disagio provocato dalla chiusura del ponte sul fiume Oglio tra Calvatone e Acquanegra sul Chiese, chiedono sia adottata, nel più breve tempo possibile, la soluzione che consenta il ripristino della normale viabilità. Nel frattempo, chiedono sia consentito immediatamente il passaggio ciclo-pedonale».
Spiega Tavoni: «Da quando il ponte è stato chiuso, chi da Calvatone ha la necessità di raggiungere Acquanegra sul Chiese non deve più percorrere 4 chilometri, ma 16, passando da Piadena e Canneto sull’Oglio. Il quadruplo, anche di costi naturalmente, e di tempo. Un problema che non riguarda solo i calvatonesi, ma tante persone che erano abituate a passare sul ponte».
In paese i commenti sono all’insegna dell’indignazione: «C’è una espressione ricorrente tra i miei concittadini — dice Tavoni —: ‘è uno schifo’».
I fondi per collocare un nuovo ponte ci sono, si parla di due milioni di euro. «Si è accennato alla possibilità di installare un ponte Bailey, d’origine militare, al posto del ponte attuale, ma non se ne sa più nulla». Chi volesse firmare la petizione può rivolgersi direttamente a Tavoni, che non esclude che l’iniziativa possa essere estesa anche ad Acquanegra.
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