L'ANALISI
27 Gennaio 2024 - 05:15
L’istruttrice di pugilato Stefania Cristiani, l’ex campione olimpico Maurizio Stecca e il docente Giacomo Andrico
RIPALTA CREMASCA - Nel pugilato ha vinto tutto quello che c’era da vincere, ma agli alunni della prima media dell’indirizzo sportivo, la prima cosa che ha voluto dire è stata: «Restate sempre umili. Vincere è facile, il difficile è confermarsi. E poi sappiate, le sconfitte sono esperienze, aiutano a crescere. A volte è meglio perdere a testa alta che vincere senza aver meritato».
Con la stessa grinta con la quale si allenava e saliva sul ring, Maurizio Stecca, campione olimpico a Los Angeles nel 1984, campione mondiale, europeo e italiano, ha raccontato ieri pomeriggio la sua carriera, nell’ambito del progetto Boxando s’impara. Introdotto dal docente di scienze motorie Giacomo Andrico e affiancato dall’istruttrice di pugilato Stefania Cristiani, dell’Accademia pugilistica cremasca, Stecca ha affascinato i ragazzi, colloquiando con loro.
«A 33 anni — ha raccontato — dopo aver vinto il titolo italiano che mi mancava, ho appeso i guantoni al chiodo. Per 25 anni, poi, sono stato allenatore delle Nazionali e oggi sono ambasciatore della Federazione».
Stecca ha mostrato con orgoglio la medaglia d’oro olimpica e la cintura di campione del mondo Wbo, prima di parlare dei sacrifici compiuti per arrivare a quegli obiettivi.
«A 15 anni lavoravo in un bar il pomeriggio e poi prendevo la bicicletta e andavo in palestra ad allenarmi fino alle 21. Quasi subito ho iniziato a vincere titoli italiani e sono stato chiamato in Nazionale. Da Rimini, dove abitavo, prendevo il treno per andare in Umbria al centro tecnico. Non sono stato adolescente come i miei compagni. Ho dovuto rinunciare a tantissime cose, anche alle amicizie. Alla scuola media mi hanno rimandato in tre materie, ma con impegno ce l’ho fatta. Se ci si organizza e si è disposti a fare dei sacrifici, si può conciliare la scuola con lo sport».
L’emozione più grande, Stecca l’ha provata quando è stato convocato per le Olimpiadi: «Avevo 21 anni e vedevo coronato un sogno. A me sarebbe bastato soltanto partecipare e invece ho vinto la medaglia d’oro».
Stecca è uno dei quattro pugili italiani ad aver vinto sia l’oro olimpico sia un campionato del mondo. Gli altri sono Nino Benvenuti, Patrizio Oliva e Giovanni Parisi. «Ho fatto tanti sacrifici e rinunciato a tanto, compreso non poter festeggiare il Natale. Non ho ma bevuto alcolici e non ho mai fumato. Diciamo che non ho mai sgarrato — ha concluso guardando i suoi allori — ma oggi posso dire, che ne è valsa la pena».
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