L'ANALISI
25 Gennaio 2024 - 18:37
SPINO D'ADDA - Da una tonnellata di smartphone, ma anche di cellulari di vecchia e vecchissima generazione, riescono ad estrarre 300 grammi d’oro, che sul mercato supera i 50 euro al grammo. Per non parlare poi di altri metalli nobili, come il platino. E ancora argento, litio, iridio, rutenio e rame recuperati dagli scarti delle industrie elettroniche, fotografiche, galvaniche, farmaceutiche, chimiche, petrolchimiche, orafe e della moda. Un vero e proprio tesoro che alla Refimet srl sanno come far fruttare. Per conoscere i segreti dell’azienda spinese, in procinto di espandersi a Treviglio, oggi pomeriggio sono stati in visita il presidente regionale Attilio Fontana, l’assessore all’Ambiente Giorgio Maione e il sottosegretario con delega ai Rapporti internazionali Raffaele Cattaneo.
L’azienda di via dell’Industria, fondata 12 anni fa dall’oggi 38enne ingegnere Alberto Tosoni, è una delle poche in Europa con queste tecnologie. Ha cambiato denominazione da Ecomet a Refimet e oggi ha una partnership con gli olandesi. «Qui trattiamo circa mille tonnellate l’anno, a Treviglio arriveremo a 18mila» ha sottolineato Tosoni raccontando la realtà aziendale ai politici intervenuti, tra cui il sindaco di Spino Enzo Galbiati. Proprio il sindaco ha invitato Fontana e Cattaneo a considerare il fatto che «Spino e il Cremasco sono zone dove conciliamo l’innovazione industriale anche in chiave green con l’agricoltura e l’ambiente».
Tosoni è l’erede di tre generazioni di imprenditori abituati, come ha ricordato lui stesso, ad estrarre un grammo d’oro da ogni possibile fonte. «Da quando i miei avi lo cercavano nel Ticino, al lavoro di mio padre che lo recuperava dagli scarti di gioielleria». L’azienda lavora 24 ore su 24 distribuite su tre turni. Refimet tratta i rifiuti in maniera totalmente sostenibile, sfrutta un forno da 1.500 gradi centigradi, utilizzando pochissima energia e senza dispersione in atmosfera di sostanze pericolose o inquinanti. Niente va perduto.
Anche l’Osservatore romano, in un servizio di un paio d’anni orsono, sottolineava come l’azienda fosse in linea con le parole di Papa Francesco nell’enciclica «Laudato si’». «Ho voluto venire toccare con mano – ha sottolineato Fontana – un esempio molto virtuoso di quell'economia circolare di cui la Lombardia è sicuramente protagonista». Maione ha aggiunto. «Alla Refimet e il recupero di materia ed energia tocca l'85%. Per noi economia e ambiente sono sinonimi. La sostenibilità ambientale va di pari passo con quella economica delle imprese e con quella sociale».
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