L'ANALISI
24 Gennaio 2024 - 08:40
Il ministro Nordio e il Tribunale di Cremona
CREMONA - La comunicazione ufficiale è arrivata al Palagiustizia Zanardelli — Presidenza della Corte d’appello e Procuratore generale (Guido Rispoli, ndr) — nelle ultime ore, direttamente dal ministero di via Arenula: sabato prossimo, 27 gennaio, alla cerimonia di inaugurazione dell’Anno giudiziario, a Brescia — come rappresentante del dicastero — interverrà il ministro della Giustizia, Carlo Nordio. Per Cremona è una occasione da non perdere per affrontare ‘a tu per tu’ con il ministro la grave situazione in cui versa il Tribunale - dove dal 2019 non c’è il dirigente amministrativo - messo in ginocchio dalla grave carenza di personale amministrativo con sette risorse, tra dirigenti e cancellieri, che sono stati trasferiti (inseguito ad interpello) senza sostituzione.
Negli ultimi mesi, il presidente, Anna di Martino, ha lanciato ripetuti allarmi anche al ministero. L’ultimo lo hanno raccolto i politici del territorio che il 12 gennaio scorso l’hanno incontrata a Palazzo di Giustizia. Quasi due ore di ascolto e confronto con il presidente, che ha illustrato uno scenario da ‘codice rosso’. L’allarme più forte riguarda il trasferimento del direttore dell’Ufficio Spese di Giustizia, figura apicale di un ufficio strategico. Perché è l’Ufficio che si occupa del pagamento delle spese di giustizia: onorari agli avvocati per il gratuito patrocinio, indennità dovuta ai magistrati onorari, ai periti, agli interpreti, pagamento delle spese di funzionamento del Tribunale e recupero crediti.
Durante la riunione sono state definite alcune azioni possibili. I consiglieri regionali si sono impegnati «ad attivarsi per valutare la possibilità di un coinvolgimento di Regione Lombardia rispetto all’uso possibile di graduatorie di amministrativi, in coerenza con una nota del ministero arrivata il 3 gennaio, che indica questa come possibile strada. Saranno sottoposte a valutazione nella loro fattibilità anche esperienze di altre Regioni, che hanno affrontato lo stesso tema». La Provincia e il Comune di Cremona «che già contribuiscono con personale proprio in prestito sia in Tribunale sia in Procura, hanno assunto l’impegno di attivarsi per verificare altre possibilità di sostegno e collaborazione». I parlamentari hanno dichiarato di «intervenire per valutare la possibilità di un emendamento al decreto mille proroghe, sulla falsariga di provvedimenti analoghi fatti per altri territori, che provveda, rispetto alla questione personale e alla collaborazione con gli enti pubblici locali, ad un impegno di aiuto economico da parte dello Stato centrale».
Per il presidente dell’Ordine degli avvocati, Alessio Romanelli, «è necessario che chi può, mandi le risorse». E ‘chi può’ «è solo il ministero della Giustizia, via Arenula, 70, Roma. Se poi possono arrivare degli aiuti, anche temporanei, dagli enti locali, dal Comune di Cremona, dal Comune di Crema, dalla Provincia, dalla Regione benissimo, però è chiaro che l’interlocutore principale, il primo che ha il compito istituzionale di assicurare il buon funzionamento di quella parte della pubblica amministrazione che è la giustizia, è il ministero della Giustizia». Perché «la giustizia è un diritto, è un bene essenziale, la giustizia è come il pane: dev’essere assicurata a tutti i cittadini. Per funzionare bene, il Tribunale ha bisogno dei magistrati, che ci sono, e del personale amministrativo in questo momento in sofferenza».
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