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Carabiniere accusa: «Offese razziste dal mio superiore»

Il militare, di origine indiana, ha presentato la denuncia: «Atti discriminatori a sfondo razziale»

Francesca Morandi

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fmorandi@laprovinciacr.it

24 Gennaio 2024 - 08:32

Carabiniere accusa: «Offese razziste dal mio superiore»

SORESINA - Un carabiniere in servizio alla stazione di Soresina ha denunciato un suo superiore per presunti atti discriminatori a sfondo razziale alla Procura e all’Autorità nazionale Anticorruzione (Anac) con le tutele previste per i whistleblower. Il Comando generale dell’Arma ha fatto sapere di aver «immediatamente informato l’autorità giudiziaria». Protagonista è un appuntato scelto di origini indiane, ma adottato da genitori italiani, il quale ha segnalato il tenente colonnello comandante della Compagnia Carabinieri di Cremona, inviando la sua relazione al Comando Legione Carabinieri Lombardia, al Comando provinciale carabinieri Cremona, all’Anac e al Comando generale dell’Arma.


Nella sua denuncia (l’ha stesa a settembre del 2023), il carabiniere ha citato alcuni episodi specifici.
Il primo risale al 2 dicembre del 2022, poco prima di pranzo. «Una volta entrato nella sala mensa - ha scritto nero su bianco l’appuntato scelto - nel vedermi (il comandante di Compagnia, ndr), pronunciava nei miei confronti testuali parole: «E tu cosa ci fai qui? Lo sai che gli extracomunitari in caserma non possono entrare?», Per il carabiniere, «una frase, molto offensiva e a chiaro sfondo razzista». Una frase «che mi faceva restare molto male, soprattutto per il fatto che il tenente colonnello mi distingueva dagli altri colleghi inquadrandomi come extracomunitario, per il mio colore della pelle scura e per i miei caratteri somatici, poiché sono di origini indiane, ma adottato da genitori italiani».


Pur avendo «accusato il colpo» ed «essendoci rimasto molto male», il carabiniere aveva deciso di non redigere alcuna relazione di servizio, «per timore di ritorsioni». Poi, però, stando al suo racconto, è accaduto dell’altro: «Nonostante questo infelice esordio», in più occasioni, «per un suo piacere il comandante mi soprannominava ‘Gulash’ (nome di zuppa/alimento ungherese), soprannome a me molto sgradito), chiamandomi ‘Ciao Gulash!”, storpiando il mio vero nome». Un saluto, ‘Ciao Gulash!’ che il superiore gli avrebbe fatto «quando il sottoscritto - prosegue l’appuntato scelto - si è presentato per le varie occasioni di servizio presso il Comando compagnia di Cremona per ritiro e consegna posta, o in occasioni di ordine pubblico».

E ancora, «un saluto fatto sicuramente anche nel pomeriggio del 9 dicembre 2022 a Cremona in occasione della tradizionale festa organizzata per lo scambio degli auguri di Natale svoltasi presso il Seminario Vescovile. In quell’occasione erano presenti anche i miei figli minori, ai quali con un po’ di imbarazzo ho provato a spiegare perché il comandante mi chiamasse in quello strano modo». Nella relazione, il carabiniere ha evidenziato che «tali comportamenti da parte di un comandante di Compagnia, oltre ad essere deprecabili, mi hanno fatto intendere di non essere assolutamente gradito o di essere inquadrato, forse per le mie origini, in una sorta di persecuzione». Ha aggiunto di sentirsi «preso di mira e perseguitato e quindi vado al lavoro in stato di allerta e tensione».


Il carabiniere ha raccontato di essere stato poi raggiunto, ad agosto del 2023, da un provvedimento amministrativo firmato dal suo comandante di Compagnia «per un errore comune e credo che il procedimento sia assolutamente pretestuoso ed individuale». L’Anac ha fatto una segnalazione al prefetto di Cremona, al Procuratore della Repubblica, al sindaco di Cremona, Gianluca Galimberti, all’Ufficio di Gabinetto del Ministro dell’Interno. «A rendere la vicenda ombrosa — si legge nell’esposto dell’Anac — è il fatto che l’Arma dei Carabinieri non si sia ancora mossa per intraprendere i giusti provvedimenti».

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