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CREMONA/CREMA

Negato il Fondo per il contrasto ai disturbi alimentari, la protesta: «Ci state tagliando il futuro»

Criticata la decisione del ministro Schillaci di stanziare 10 milioni di euro in risposta allo sdegno collettivo. I manifestanti: «La pezza è peggio del buco, bisogna trovare soluzioni concrete»

Giulio Solzi Gaboardi

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redazione@laprovinciacr.it

19 Gennaio 2024 - 20:29

Negato il Fondo per il contrasto ai disturbi alimentari, la protesta: «Ci state tagliando il futuro»

Le manifestazioni di Cremona e di Crema

CREMONA - «Ci state tagliando il futuro» è lo slogan, il grido di battaglia di chi, oggi pomeriggio, è sceso in piazza Roma, a Cremona, per protestare contro la decisione del governo di non rifinanziare il Fondo per il contrasto ai disturbi alimentari, eliminando i 25 milioni di euro destinatigli in Legge di Bilancio. Per rispondere allo sdegno collettivo, il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha reso nota la volontà di mettere a disposizione del Fondo contro i disturbi alimentari 10 milioni di euro per il 2024.

Secondo i manifestanti, la pezza è stata quasi peggio del buco: «Pochi fondi e gestiti senza chiaro criterio non possono essere la risposta - spiega Vittoria Loffi, giovane esponente dei Radicali -. Ecco perché manifestare diventa una scelta politica: quello che vogliamo è essere sentite ed essere viste». Il silenzio è, infatti, il colpo più duro per chi soffre o ha sofferto di DCA (Disturbi del comportamento alimentare). «Se si pensa ai disturbi alimentari come qualcosa di invisibile - prosegue Loffi - si continuerà a non parlarne e a non trovare soluzioni concrete». L’intervento di 10 milioni di euro promesso dal ministro resta «troppo poco e marcatamente in contrasto all’ormai avviata discussione in commissione Sanità al Senato di un Disegno di Legge volto a punire severamente chi istiga ai disturbi alimentari».

Secondo Loffi, «le uniche prerogative di questo governo sono sorvegliare e punire, quando dovrebbe concentrarsi, invece, sulle liste d’attesa sempre più lunghe e la carenza di personale». L’altra questione sollevata dalle organizzazioni scese in piazza è la necessità di considerare i DCA come una categoria a sé stante nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), adottando un budget stabile e facendo finalmente luce su un dramma di cui soffrono oltre quattro milioni di italiani.

Freddo e pioggia non fermano la protesta, con decine di cittadini di tutte le età con appuntati ai giubbotti i fiocchetti lilla, simbolo solidale della lotta ai DCA, e con in mano cartelli che condannano l’indifferenza del governo. In piazza anche le voci di chi convive e chi ha convissuto con disturbi comportamento alimentare. Testimonianze spezzate dalle lacrime e la commozione: la paura di ricadere nei disturbi, la rabbia per il mancato aiuto, la speranza di andare avanti.

CREMA, IL COMMENTO DI BERGAMASCHI: «STARE VICINO AI NOSTRI GIOVANI»

«'Ci state tagliando il futuro' ci dicono le ragazze e i ragazzi che oggi sono scesi in piazza contro i tagli del Governo sui fondi per i disturbi del comportamento alimentare, che causano 4mila morti ogni anno. Perché il frettoloso rimedio posto stanziando 10 milioni di euro non è bastevole, bisogna fare molto di più» ha commentato il sindaco di Crema Fabio Bergamaschi, presenta oggi in piazza Duomo alla manifestazione organizzata dai Radicali.

«Bisogna, innanzitutto, ascoltare e stare vicino ai nostri giovani, non farli sentire soli. Sta accadendo qualcosa di profondo alle giovani generazioni. Un malessere che ci interpella, che va ascoltato, accolto, preso in carico con cura dalle istituzioni. Oggi era doveroso scendere in piazza al loro fianco per chiedere attenzione per quegli oltre 4 milioni di italiani che soffrono di DCA, consapevoli che nemmeno questo basterà perché di disturbi alimentari si muore, oggi più di ieri. Ma se non facciamo nulla, si morirà domani più di oggi».

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