L'ANALISI
20 Gennaio 2024 - 05:15
CASTELVETRO-MONTICELLI - Compirà 68 anni fra pochi giorni e, subito dopo, per lui arriverà il momento della meritata pensione: dopo 43 anni il medico di medicina generale Enrico Giarola lascia i suoi 1.800 mutuati fra Castelvetro e Monticelli. L’Ausl di Piacenza ha nel frattempo predisposto la sostituzione temporanea, che scatterà dal primo febbraio e che è appena stata comunicata ai pazienti: entrerà in servizio Svetlana Cazacenco, che ha già operato nel Cremonese e che a Monticelli si occupava della guardia medica.
«Più di quarant’anni come medico di base significa avere curato generazioni delle stesse famiglie, almeno quattro: sono arrivato ai pronipoti - spiega Giarola, che nel borgo pallavicino siede anche in consiglio comunale -. Ho iniziato nel 1981 come anestesista all’ospedale di Cremona, poi dall’82 si è aggiunta l’attività di medicina generale. Quando non è stato più possibile portare avanti i due ruoli contemporaneamente, ho scelto il secondo».
Per lui la più grande soddisfazione è stata appunto la fiducia dei pazienti, tramandata da generazione a generazione. Ma neppure sulla parte più difficile del suo lavoro ha dubbi: «Lo stress della pandemia», risponde. Nella Bassa, Giarola è anche medico necroscopo di riferimento e così ha bene impresso nella mente un giorno della primavera 2020: «Sono stato chiamato nella camera mortuaria del cimitero di Monticelli e davanti avevo 30 bare, di morti nell’ultima settimana. I tre anni di Covid non possono davvero essere dimenticati».
Il 31 gennaio sarà quindi il suo ultimo giorno da medico di base negli ambulatori di Castelvetro e Monticelli: «Più si avvicina la data e più i pazienti sono un po’ disorientati - ammette -. Ne vedo dagli 80 ai 100 ogni giorno». Perché Giarola di fatto è da decenni un punto di riferimento imprescindibile per le due comunità. Va detto però che continuerà a occuparsi, seppure in una vesta diversa, della sanità locale: in consiglio comunale a Monticelli ha infatti la delega alla sanità e insieme al sindaco Gimmi Distante si è ad esempio già battuto per salvaguardare la Casa della salute. «Appena sarò libero dagli impegni potrò dedicarmi ulteriormente a questo aspetto - conclude - anche se scontrarsi con la macchina burocratica del sistema sanitario non è affatto semplice».
Giarola non lo dice, ma la pensione potrebbe lasciargli anche più tempo per coltivare una delle sue passioni: quella per la storia, che lo ha portato nei mesi scorsi a scrivere il libro ‘Sharru-Kin – Sargon, il Re della battaglia’. «Ho iniziato a scavare per cercare punti fermi relativi ad un personaggio realmente esistito cinque millenni fa - aveva spiegato a suo tempo -. In quel periodo, in Mesopotamia, si incominciava ad usare la scrittura, per cui si può dire che dalla preistoria si stava entrando nella storia. Con pazienza ho raccolto i documenti e le traduzioni delle tavolette d’argilla dei musei».
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