L'ANALISI
16 Gennaio 2024 - 05:10
L'autovelox vandalizzato e il sindaco Alessandro Gozzi
MARTIGNANA DI PO - Verrà reinstallato domani l’autovelox abbattuto da ignoti nella notte tra venerdì e sabato lungo la strada statale 343 Asolana, a pochi giorni dal suo posizionamento. Una vicenda che ha suscitato parecchio clamore, con servizi televisivi di testate nazionali, anche perché giunta in ordine di tempo come epilogo di una scia di eventi simili. Nel caso di Martignana il palo di sostegno è stato segato alla base con un flessibile, come in altri nove casi avvenuti in Veneto e in uno in Piemonte. In altri casi i rilevatori vennero fatti oggetto di lanci di vernice, oppure vennero incappucciati. A settembre 2012 il T-Red Speed, il rilevatore di velocità installato sempre lungo la statale 343, posto all'altezza della strada che porta a Voltido, venne preso a fucilate.
Centinaia i commenti che ha suscitato, anche sulla pagina Facebook de La Provincia, quanto accaduto. Molte le considerazioni ironiche o che evidenziano una malcelata soddisfazione per il ‘ko’ inferto al dispositivo, prima ancora che venisse messo in funzione. Tanti accusano gli enti che installano i rilevatori di voler «fare cassa». Ma non manca chi ha una visione diversa. Come Lorenzo, che scrive: «Premesso che a nessuno penso faccia piacere pagare multe; e premesso anche che siamo tutti con il piede pesante qualche volta per svariati motivi, me compreso; nell’infinita serie di premesse ci mettiamo anche la nenia che ‘gli autovelox servono solo ai comuni per fare cassa’».
«Con tutte queste premesse pretestuose - continua -, io voglio capire una cosa: ma a quanto vogliamo andare su una strada extraurbana? Il codice della strada parla chiaro. Avete mai provato a fare un incidente a 80, 90 chilometri all’ora? Forse quando guidiamo dovremmo ricordare che siamo lanciati su proiettili di svariate tonnellate a velocità incontrollabili, mettendo a repentaglio le nostre vite e quelle altrui. È inutile e stupido piangere dopo… non è questo il modo di dissentire e di protestare. Se oggi gli ‘eroi’ tanto osannati dal web sono questi, le cui gesta ricadranno comunque sul bilancio comunale (e vi confido una cosa: alla fine le pagheremo sempre noi) mi viene da dire che questo è veramente il mondo al contrario».
«Rispetto a quanto avvenuto — commenta il sindaco Alessandro Gozzi —, vorrei solo far presente che si è trattato di un riposizionamento dell’apparecchio che si trovava nello stesso punto in quanto lì collocato dalla Provincia e poi rimosso. Adesso abbiamo potuto ricollocarlo in virtù di un decreto del prefetto che attesta l’alta incidentalità della strada». Dunque, il vandalismo portato a termine non cambierà la situazione. Sono in fase di valutazione le possibili misure per evitare che possano ripetersi ulteriori abbattimenti e per individuare, se ce ne sarà il bisogno, gli autori. Ieri pomeriggio la vicenda è stata trattata anche da Pomeriggio Cinque di Myrta Merlino, su Canale 5, con un collegamento dal Caffè Centrale di San Giovanni in Croce.
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