L'ANALISI
15 Gennaio 2024 - 05:20
CREMONA - Tra i commercianti c’è chi è rimasto deluso, «ma siamo solo all’inizio e incrociamo le dita» e chi dice ‘ni’. La corsa ai saldi non c’è stata, per ora. Anche perché la pioggia nel fine settimana scorso, la nebbia e il freddo di quest’ultimo week-end, specie nel sabato dello shopping, visto che ieri i negozi erano quasi tutti chiusi, ci hanno messo lo zampino. Il bilancio della prima settimana registra, dunque, il segno negativo.
«I saldi sono partiti un po’ a rilento, ma la causa principale è stata sicuramente il maltempo che ha rallentato molto – conferma Marco Stanga, vicepresidente Confcommercio della provincia di Cremona e presidente provinciale Federmoda». Lo ribadisce Eugenio Marchesi, alla guida delle Botteghe del Centro: «Sarà banale, ma è così. Speriamo in un recupero».
«In settimana - prosegue Stanga — c’è stata una sorta di recupero, ma, come dico sempre io, il risultato bisogna vederlo a fine mese». Stanga spiega che «i dati di partenza erano abbastanza positivi».
Il riferimento è alle stime dell’Ufficio, Studi Confcommercio, secondo cui nei due mesi di saldi (dal 5 gennaio ai primi di marzo) ogni persona spenderà circa 137 euro, per un giro d’affari di 4,8 miliardi di euro. «Ma sono i soliti dati diffusi prima dei saldi, poi le aspettative sono complesse da definire - sottolinea Stanga -. Come Federmoda Confcommercio, noi mandiamo ogni settimana un sondaggio che deve essere compilato, ma non riusciamo ad avere il dato istantaneo e quindi cerchiamo di monitorare ciò che avviene in Italia. L’andamento è più o meno simile».
Resta, poi, prosegue Stanga, «la solita polemica sui saldi. L’idea è sempre quella di spostarli, perché troppo a ridosso del Natale, ma gli interlocutori sono parecchi, nel breve è difficile trovare una data che vada bene a tutti. La richiesta di Federmoda è di avere una unica data in tutta Italia e di tenere la parola ‘saldi’, Poi, però, ci sono correnti diverse: chi vorrebbe abolirli, chi tutelarli di più. Ci sono tante teste, ciascuna con esigenze diverse». Una «nota positiva» c’è. Ovvero, «i saldi sono sempre una calamita importante per incentivare gli acquisti, per il commercio di muovere giacenze nei magazzini, che, altrimenti, con l’arrivo degli estivi, rimarrebbero lì». Stanga fa, poi, un’analisi più generale. «Di certo, c’è la preoccupazione di quanto sta accadendo nel mondo. Anche la chiusura del canale di Suez sicuramente avrà ripercussione nel medio tempo sull’arrivo della merce. Sono cose che ci preoccupano, anche perché aumenteranno di nuovo i prezzi sull’arrivo della merce. E già c’è un’ inflazione importante. Si vive un po’ alla giornata, ogni giorno ce n’è una».
Che non sia stata una partenza «con il botto», lo conferma Gaia Fortunati, presidente di Confesercenti. «La prima settimana perché la gente era ancora via, abbiamo pensato: ‘Arriveranno tutti dopo’, ma tutti non sono arrivati dopo. Abbiamo lavoricchiato, ma va sottolineato che gli incassi sono più bassi, perché siamo partiti con percentuali di sconto più alte rispetto all’anno scorso. Un anno fa siamo partiti con il 30 o il 20 %, quest’anno con il 70 e il 50 % ». Ciò in quanto «avevamo i magazzini pieni di merce, la stagione non è andata bene. Quindi, non è possibile fare un paragone tra gli incassi di un anno fa e quelli di quest’anno, non avendo gli stessi metri di misura. Mi consola che non abbiamo lavorato neanche gli outlet. Certo, sono due commerci diversi, ma è un po’ una cosa generale».
Fortunati ha fatto un giro tra gli associati: «C’è chi ha fatto un po’ di cassetto. Si preferisce non avere il botto nella prima settimana e poi più nulla».
Data dei saldi da spostare? «Quest’anno - continua la numero uno di Confesercenti - è andata peggio anche per il black friday partito a novembre e che prima era solo sull’elettronica, adesso su tutto. Ovviamente, ha bloccato le vendite di dicembre. Quei pochi che volevano prendersi qualcosa, hanno aspettato i saldi e hanno fatto piccoli regali di Natale: dalla cuffia agli orecchini piccoli ai libri. Sono scontrini bassi, ma ci sta. Mi auguro che un po’ più avanti, ma partendo già da un 50% di sconto, tra un po’ la merce la regaliamo. Noi di Confesercenti abbiamo provato a spostare la data dei saldi. Ci hanno detto di no. Adesso, forse sembra che per quelli estivi riusciremo a fare qualcosa, anche perché sull’estivo c’è lo stesso problema. Se a giugno mi arriva il lino e i primi di luglio lo devo scontare, è un disastro. O sono il commerciante serio che non aumenta i prezzi, lasciando il rincaro che ho deciso di fare da sempre, altrimenti, se devo aumentare i prezzi durante la stagione, poi non lavoro. Ho sentito tanti colleghi di altre città che chiuderanno. Se sono vicini alla pensione, se manca qualche anno, salutano tutti. ‘Arrivederci e grazie’».
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