Cerca

Eventi

Tutti gli appuntamenti

Eventi

IL CASO

Ferragni, la Guardia di finanza indaga sulla bambola Trudi. Tbs: "Ricavi donati a Stomp out bullying'

Nel mirino della procura di Milano tutte le operazioni commerciali dell’influencer legate alla beneficenza. Replica della società controllata dall'imprenditrice digitale

Cinzia Franciò

Email:

cfrancio@laprovinciacr.it

06 Gennaio 2024 - 15:05

Chiara Ferragni, la Guardia di finanza indaga anche sulla bambola Trudi

Chiara Ferragni

MILANO - Un nuovo tassello si unisce all'affaire Ferragni. Nel mirino della Procura di Milano tutte le operazioni commerciali dell’influencer legate alla beneficenza. Dopo il pandoro, le uova di Pasqua, adesso è la volta della bambola Trudi. 

A rivelare il nuovo filone della bambola Trudi-Ferragni è La Verità secondo cui i pm di Milano e la Guardia di Finanza che indagano sul pandoro Balocco e sulle uova di Pasqua di Dolci Preziosi avrebbero acceso i riflettori anche sull’iniziativa che risale addirittura al maggio 2019 e che interessava la bambola di 34 centimetri. Si trattava di una Trudi-Limited Edition, una Chiara Ferragni Mascotte, in vendita su 'The Blonde Salad', annunciando che tutti i profitti  sarebbero andati a Stomp out bullying, un’organizzazione no profit contro il cyberbullismo.

LA REPLICA DELLA SOCIETA' TBS CONTROLLATA DALLA FERRAGNI

«In merito a quanto riportato in data odierna da alcuni organi di informazione relativamente alla bambola Ferragni, Tbs crew Srl, società controllata da Chiara Ferragni, precisa che i ricavi derivanti dalle vendite di tale bambola avvenute tramite l’e-commerce The Blonde Salad, al netto delle commissioni di vendita pagate da Tbs al provider esterno che gestiva la piattaforma e-commerce, sono stati donati all’associazione Stomp out bullying nel luglio 2019». Lo si legge in una nota secondo cui «il tutto è avvenuto, quindi, totalmente in linea con quanto comunicato sul canale Instagram di Chiara Ferragni e sugli altri riconducibili a Tbs Crew Srl. Tbs crew Srl, infine, specifica altresì che l’impegno a favore di Stomp out bullying ha riguardato - come dichiarato nei materiali di comunicazione - esclusivamente le vendite delle bambole fatte sul canale e-commerce diretto e non anche su altri canali gestiti da terzi».

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su La Provincia

Caratteri rimanenti: 400