L'ANALISI
06 Gennaio 2024 - 08:23
CREMONA - C’erano le sue magliette – dalla Cremonese alla Sampdoria, dalla Juve al Chelsea – ieri sera ai piedi dell’altare di Cristo Re. E in molti gremivano la chiesa della parrocchia, che non ha smesso di ricordare Gianluca Vialli, a un anno dalla scomparsa a Londra, anche con uno striscione nel campo di calcio dell'oratorio dove giocava da ragazzo, e dove la messa prefestiva dell’Epifania, accompagnata dall'organo e dai canti natalizi, è stata di suffragio per lui.
Nelle prime file il papà Gianfranco, i fratelli Nino, Mila, Marco e Maffo e i nipoti, emozionati ma sorridenti come Gianluca desiderava; rappresentavano il Comune il vicesindaco Andrea Virgilio e l'assessore allo Sport, Luca Zanacchi. Tra gli sportivi e gli amici notati gli ex grigiorossi Loris Boni (compagno di squadra degli esordi) e Giovanni Dall'Igna, che fu poi con Vialli in Sampdoria nel 1990-91, l'anno dello scudetto, l'ex fisioterapista della Cremonese (e della Vanoli) Augusto Bagnoli, l'ex giocatore di basket, Nereo Gregorat, il contrammiraglio Lorenzo Tavella. Molti altri, anche dirigenti delle squadre in cui Vialli ha giocato e lavorato, impossibilitati ad intervenire, hanno fatto giungere alla famiglia l'assicurazione della loro vicinanza.
I cenni nell’introduzione e nell'omelia da parte del parroco di Cristo Re, don Giulio Brambilla: l’affidamento al Signore di Gianluca, l'invocazione del conforto al dolore dei congiunti e degli amici giunti numerosi per ricordare e per pregare. Ma i temi propri dell'Epifania sviluppati nel discorso del celebrante – l'arrivo dei Magi per adorare il neonato Gesù – hanno offerto spunti di riflessione consoni alla circostanza e al profilo di Vialli. Come quello sulla «speranza che ci sia una meta al nostro vagabondare, una risposta al nostro domandare» o sull’«intendere la propria vita come vocazione e capacità di donarsi» - perché di Gianluca Vialli, oltre che le imprese sportive, non è stato dimenticato l'impegno fattivo nelle opere di solidarietà (cofondatore di Agropolis e poi della Fondazione Vialli-Mauro).
Infine, nelle parole di don Brambilla, l’appello a «trasfigurare la condizione materiale in una dimensione spirituale». Il nome di Gianluca è ritornato, dopo la consacrazione, in quello che la tradizione liturgica chiama il ‘memento’ dei defunti.
Molti, al termine della celebrazione, si sono stretti ai familiari per un abbraccio o un saluto.
Domani sarà il giorno dell'inaugurazione ufficiale della targa intitolata a Vialli nel settore Distinti dello stadio Zini. E anche Genova ricorda in questi giorni, con diverse iniziative pubbliche, il 'suo' campione nella Sampdoria.
Oggi pomeriggio sulla facciata del palazzo comunale saranno proiettate fotografie di Gianluca Vialli: il calciatore e l’uomo, l’esordio calcistico da ragazzino, i grandi successi, la sua Cremo. Una storia per immagini, nel cuore della città.
«Ho avuto modo di vedere una prova della proiezione, non ancora la versione definitiva, ed è decisamente emozionante - spiega Eugenio Marchesi, presidente di Botteghe del Centro, che in occasione delle festività natalizie aveva già acceso via Solferino con un toccante omaggio, trasformando alcune frasi del campione in luminarie -. Abbiamo scelto di commemorare così, ulteriormente, Gianluca: sarà un tributo corale da parte della sua città. Le immagini prenderanno il posto di quelle proiettate in questi giorni per le festività. Saranno accese a partire dalle 17,30, alla presenza delle autorità. Ci saranno appunto foto di Vialli bambino, delle maglie indossate compresa naturalmente quella grigiorossa, poi il Vialli uomo. So che le luminarie sono state molto apprezzate e che le parole sono state incoraggiamenti e stimoli importanti per chi ha letto, penso che anche quest’altro omaggio sarà apprezzato dalla città e non solo». Sarà, ancora una volta, anche segno di gratitudine.
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