L'ANALISI
30 Dicembre 2023 - 05:10
Il rendering
SESTO CREMONESE - Con un contributo di 539mila euro il Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza) regala a Sesto la nuova mensa della scuola primaria: 381mila e 612 euro serviranno per finanziare i lavori, la differenza per coprire le spese tecniche e di progettazione. Il cantiere aperto dall’impresa bresciana Lindi Fratelli di Erbusco, proprio alle spalle delle elementari, di fianco alla palestra, garantirà finalmente a tutti gli alunni di Sesto, Spinadesco e Acquanegra che oggi sono quasi 200, un edificio di circa 300 metri quadrati per consumare i pasti. Secondo le previsioni sarà operativo alla fine dell’estate 2024. Esigenza primaria quella della mensa, visto che oggi i bambini che hanno diritto al servizio sono solo quelli che abitano nelle frazioni, negli altri due paesi e chi a Sesto capoluogo ha entrambi i genitori che lavorano. Mangiano in spazi ricavati nel piano seminterrato delle elementari di viale Sacchi e non è il massimo.
Secondo il progetto redatto dall’ingegnere Piero Giaccari di Acqui Terme nell’Alessandrino, al quale la giunta del sindaco Carlo Vezzini ha affidato l’incarico, il fabbricato, di forma rettangolare, sorgerà su un unico piano, azzerando quindi il problema delle barriere architettoniche e sarà organizzato in due spazi distinti: uno riservato alla consumazione dei pasti e l’altro di servizio.
Avrà un ingresso principale con disimpegno, un locale cucina con toilette, il blocco dei servizi igienici per gli alunni e ovviamente la sala della refezione. Sul tetto verrà attivato un impianto fotovoltaico e l’edificio, come recita un passaggio della relazione firmata dal professionista, ‘sarà altamente efficiente dal punto di vista energetico’. Sarà riorganizzata anche l’area verde esterna con l’eliminazione dell’attuale campetto da basket.
«L’obiettivo della nuova costruzione – spiega il primo cittadino – che dovrebbe andare in esercizio nell’agosto 2024, è quello di garantire i pasti a tutti gli alunni iscritti alla scuola, cosa che oggi non è possibile per ragioni di capienza e dunque il servizio viene erogato solo a chi usufruisce dello scuolabus, vale a dire i residenti nelle frazioni e chi ha i genitori che lavorano proprio nell’orario del pranzo; l’estensione del servizio a tutti i bambini iscritti aprirà la strada anche alla possibilità di rimodulare l’orario delle lezioni estendendolo a quaranta ore settimanali. L’area sarà soggetta ad una riqualificazione generale, è un progetto che ha una sua complessità e che sta seguendo direttamente il responsabile dell’ufficio tecnico architetto Pierfrancesco Lupi».
Conclude Vezzini: «Crediamo fortemente che questo nuovo assetto e l’offerta didattica delle quaranta ore potranno essere un valido supporto alle famiglie nella gestione dei figli».
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