L'ANALISI
IL CASO
19 Dicembre 2023 - 14:27
Chiara Ferragni
CREMONA - Si apre un nuovo capitolo della beneficenza messa in piedi da Chiara Ferragni attraverso i prodotti delle ricorrenze: questa volta a cadere nell'occhio del ciclone sono le uova di Pasqua Dolci Preziosi, iniziativa che avrebbe fruttato all’influencer molto più di quanto poi in effetti devoluto per la causa pubblicizzata.
Dopo averne scritto su Il Fatto Quotidiano, Selvaggia Lucarelli è tornata sulla vicenda su X, sottolineando che «dopo alcune telefonate per approfondire il tema uova avvenute ieri, i vecchi post di promozione delle uova pasquali sulla pagina Instagram di Ferragni sono velocemente spariti». «Alcuni di questi - afferma la giornalista - io e altre persone li avevamo fortunatamente salvati il giorno prima. E comunque basta digitare su google uova+ferragni+instagram per vedere ancora i risultati della ricerca sulla sua pagina con anteprima del testo, che però non si aprono più».
«Oggi sul Fatto - ricorda Lucarelli - scrivo di come la promozione delle uova di Pasqua benefiche di Chiara Ferragni con Dolci Preziosi nel 2021 e 2022 abbia seguito lo stesso schema (usato nella vicenda del pandoro Balocco, ndr), altro che errore di comunicazione. Lei ha percepito cachet di 500 e 700.000 euro e Dolci preziosi ha donato 12 e 24.000 euro. Ferragni ha promosso le uova dicendo che lei e Dolci preziosi sostenevano i Bambini delle fate, ma di fatto era una fruttuosa operazione commerciale».
E adesso si muove anche il Pm. È arrivato sul tavolo del procuratore di Milano Marcello Viola l’esposto, che ipotizza il reato di truffa per il pandoro Balocco, presentato dal Codacons e da Assourt, l'associazione utenti dei servizi radiotelevisivi. Ora il procuratore dovrà valutare l’atto presentato dalle associazioni e decidere che tipo di fascicolo aprire: un modello 45 (senza ipotesi di reato né indagati), un 44 (con ipotesi di reato ma senza indagati) o un 21 (con ipotesi di reato e indagati), per poi disporre gli eventuali accertamenti.
«La campagna promozionale - si legge nella denuncia delle associazioni - invitava ad acquistare un pandoro Balocco-Ferragni e spronava all’acquisto facendo capire che il ricavato della vendita sarebbe andato interamente in beneficenza. Tutti i messaggi veicolati al pubblico per presentare l’iniziativa benefica (il comunicato stampa, una pagina sul sito www.balocco.it con l’indicazione della finalità della partnership, i post e le stories pubblicate dalla signora Chiara Ferragni), sono stati realizzati associando le vendite del Pandoro griffato Ferragni al reperimento dei fondi utili alla donazione all’Ospedale Regina Margherita di Torino, pur nella consapevolezza che la donazione era stata fatta mesi prima dell’inizio delle vendite dell’indicato Pandoro».
E poi: «La modalità di presentazione della campagna per la vendita del pandoro - si legge ancora - è risultata ingannevole ed aggressiva, in spregio ai consumatori, i quali sarebbero stati sensibilmente influenzati nella loro capacità decisionale, soprattutto alla luce della destinazione dei ricavati ai bambini gravemente malati».
Per Codacons-Assourt la Procura deve «predisporre tutti i controlli necessari per accertare quanto esposto ed in caso positivo di verificare il configurarsi di eventuali illeciti e responsabilità penali e quindi la sussistenza dei presupposti per la contestazione del reato di truffa aggravata» a danno «dei consumatori».
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