L'ANALISI
16 Dicembre 2023 - 17:21
La studentessa cremonese Ilaria Cauzzi, 26 anni, mentre denuncia l’accaduto a Bologna
CREMONA - È cremonese Ilaria Cauzzi, 26 anni, la studentessa che nei giorni scorsi ha denunciato di essere stata colpita da un calcio all’inguine da un poliziotto durante un corteo a Bologna. Lo rende noto l’avvocato e consigliere comunale di Sinistra Italiana, Lapo Pasquetti, in una dura nota in cui prende posizione: «Condanniamo con fermezza il vile sopruso poliziesco connotato da violenza inaudita, impari e sessista e torniamo con forza a pretendere che le forze di polizia siano tenute ad esporre un codice identificativo, come avviene già in molti paesi europei. Ma questo governo di destra, ha imboccato da tempo la strada della repressione contro studenti che protestano, contro i lavoratori che scioperano, contro chi manifesta per il clima e per l’ambiente e in genere contro chi lotta per una vita migliore, mostrando con la repressione la propria incapacità ad affrontare e risolvere con gli strumenti della politica le emergenze sociali sempre più impellenti».
La denuncia è stata presentata martedì. L’avvocato Marina Prosperi aveva affiancato Ilaria, studentessa e attivista, e aveva spiegato: «Non stiamo denunciando per delle lesioni, stiamo denunciando per violenza sessuale». Il fatto sarebbe successo il mercoledì precedente, il 6, una giornata segnata dagli sgomberi di due edifici occupati e da momenti di tensione tra attivisti dei collettivi e forze dell’ordine. In serata l’ultimo corteo e l’episodio, denunciato da Ilaria.
«Sono stata colpita con un calcio in mezzo alle gambe da un poliziotto. Ho deciso, per questo, di non stare zitta e sporgere denuncia. Io ero in fondo a un corteo: è scoppiato un parapiglia e ho visto un agente puntarmi e colpire le mie parti intime con un calcio. Un calcio addestrato, un calcio mirato, un calcio di una persona che sa come, dove e quando calciare». Sull’episodio è intervenuto anche il sindaco di Bologna Matteo Lepore: «Credo che le nostre istituzioni democratiche abbiano tutti gli strumenti per affrontare un argomento come questo, quindi se deve essere fatta chiarezza la si farà». Sarà la procura a fare chiarezza.
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